LEONARDO – IL CAPOLAVORO PERDUTO di Andreas Koefoed, 2022

Il lato oscuro del Mondo dell’Arte! Il “dietro le quinte” dell’incredibile storia del Salvator mundi: un quadro di Leonardo, oppure attribuibile a Leonardo, o alla sua Scuola, o una copia o, magari, un falso! Tutto e niente! Un’avventura che parte da New Orleans nel 2005 ove viene acquistato per poco più di 1000 dollari fino ad essere poi rivenduto da Christie’s nel 2017 a ben 450 milioni di dollari. Da allora è nuovamente scomparso nel nulla: forse nelle mani di un principe arabo, che, forse è l’erede al trono Saudita …

 

Presentato con positivi giudizi all’ultima Festa del Cinema di Roma, arriva finalmente sugli schermi cinematografici una storia che, se fosse stata inventata da uno sceneggiatore, potrebbe apparire eccessiva ed assurda, ma che, invece, racconta una vicenda tratta direttamente dalla realtà. Una storia che è un mix di dubbi ed intrighi che coinvolgono personaggi inverosimili: cacciatori d’opere d’arte, falsari, mercanti, restauratori, direttori di grandi musei, critici ed esperti, media internazionali, finanzieri, oligarchi russi e poi la politica internazionale. Giochi di Potere, geopolitica post petrolifera, orientamento delle masse e gli Arabi. Colpi di scena, doppi e tripli giochi, l’FBI ed anche la CIA.

Un affascinante ed insolito documentario girato dal danese Koefoed come fosse un vero film: un vero heist thriller movie che, al di là delle vicende narrate, vuole anche denunciare il cinismo di un potere che per i propri fini si avvale, ancora una volta, persino del bello, dell’arte, e della storia della nostra civiltà. Il film è un racconto vivo e coinvolgente che, come un lungo filo, parte da New Orleans e si snoda per New York, la National Gallery di Londra, passa per Parigi, Ginevra, di nuovo al Louvre, poi le più prestigiose Case d’Asta per perdersi infine … di nuovo nel buio … forse in un bunker, in un “porto franco”, forse in … un mare di dune di sabbia.

Il ritmo narrativo usato dal regista è sempre incalzante, vivace, incisivo, mai tedioso o eccessivo. Riesce a tener viva la curiosità e il dubbio con continui colpi di scena narrativi, combinando sapientemente interviste, belle riprese originali e filmati d’epoca. Così facendo, l’autore esamina tutti i possibili punti di vista svelando le sfaccettature del mistero o della truffa. Il viaggio del Leonardo perduto subito dopo essere stato “ritrovato” diviene così un’interessante, emozionante odissea fra arte, commercio, mistificazione, avidità, finanza, speculazione e politica.

La fondatezza o meno dell’attribuzione, i misteriosi movimenti di denaro, sono misteri, dubbi affascinanti già di per se. Se poi si trovano combinati tra loro in un contesto ambiguo, attraversando una storia lunga 15 anni (dopo ben 600 anni di silenzio e buio assoluto), è evidente quanta abbondanza di materiale ci sia per dare spazio alle fantasie più fervide ed all’affascinazione filmica. Ne risulta, infatti, una buona realizzazione cinematografica, accattivante, ricca di suspense, interessante e coraggiosa, che combina intelligentemente ironia, sarcasmo e serietà. Una storia che coinvolge gli intervistati (liberi di essere se stessi) e gli spettatori (anche i più informati dei fatti).

Perché, alla fine, le persone credono perché hanno bisogno di credere che qualcosa sia vera! Il fatto he poi non lo sia, in fondo, non ha più alcuna importanza. L’evento diviene un Mito perché serve sempre un Mito!

data di pubblicazione: 25/03/2022


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