LE SEDIE di Eugène Ionesco, traduzione di Gian Renzo Morteo, con Michele Di Mauro, Federica Fracassi, regia di Valerio Binasco

5 Mar 2022 | Accredito Teatro

(Teatro Vascello – Roma, 1/6 marzo 2022)

Uno Ionesco a torto considerato minore, che marca la differenza con Beckett. Assurdo? Fino a un certo punto. Splendida coppia di attori e scenografia agghiacciante e impattante.

Se ci fosse un Oscar per la migliore stagione teatrale nel secondo anno di pandemia avremo pochi dubbi su a chi attribuirlo per densità di spettacoli, qualità e quantità. Non era in partenza seducente la sfida al botteghino nel nome di Ionesco ma è stata una scommessa vinta a giudicare dai minuti di applausi nella rodata replica a cui abbiamo assistito, con la fantastica coppia di interpreti quasi a celiare con il pubblico in nome di un idillio e di un’empatia stabilita fin dalla prime battute. Eppure al primo apparire sembravano due mostri artefatti i coniugi che si presentavano in un orizzonte spettrale con decine di sedie disposte in precario equilibrio. Poi si stabilisce la sintonia con il pubblico e la scena ci arricchisce, grazie alla loro recitazione ma anche grazie all’evocazione di personaggi inesistenti che fanno, se possibile, vivacemente salotto e amplificano la dialettica del duetto. Il salto nel vuoto finale è spettacolare e sancisce la perfetta rispondenza della recitazione con luci e suoni all’interno di uno spettacolo. Crudele meccanismo teatrale rappresentante la solitudine, la minorità sociale anti-convenzionale e, in definitiva, di marchio anti-borghese. Ionesco squassa i luoghi comuni con la forza di un argomentare semplice e pacato. Non è un caso che Federica Fracassi abbia vinto il premio “Le maschere del teatro italiano” per questa interpretazione in combinato disposto per la scenografia con Nicolas Bovery. I protagonisti potrebbero essere nostri anonimi vicina di casa, fuori dalla storia e da ogni possibilità di contare nonostante la costante allusione a un discorso che potrebbe avere la virtù di cambiare il mondo. Metafisica di un grande disperante vuoto da riempire.

data di pubblicazione:05/03/2022


Il nostro voto:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ricerca per Autore:



Share This