LE RICETTE DELLA SIGNORA TOKU di Naomi Kawase, 2015

I petali dei fiori di ciliegio scossi dal vento cadono come fiocchi di neve sulle trecce di Wakana, giovane studentessa dallo sguardo triste, così diversa dalle sue coetanee; gli stessi petali finiscono nel ripieno dei dorayaki di Sentaro che ogni mattina si trascina con passo stanco verso il chiosco dove vende, agli studenti che escono da scuola, le sue dolci prelibatezze: piccole frittelle dall’impasto morbido che accolgono nel loro interno una marmellata a base di fagioli rossi. Ma Sentaro non ama i dolci, ed invece bisogna imparare ad amarli se si vuole reggere la fatica di un lavoro così duro e ripetitivo: e così anche gli affari si trascinano lenti e pesanti come i passi che ogni mattina lo portano al suo chiosco di dorayaki. Ma un giorno quegli stessi petali di ciliegio scossi dal vento accarezzano il cappellino anni trenta di una anziana signora: Toku. Vuole lavorare Toku, nonostante i suoi 76 anni e le sue malconce mani nodose, offrendo a Sentaro la sua collaborazione in cambio di una paga davvero irrisoria. Di lì a poco questo triste uomo, pasticcere per caso, imparerà ad ascoltare il suono del lento ribollire dei fagioli rossi con lo zucchero assieme alle parole di Toku, parole che stupiscono per la semplicità quasi infantile ma che, come vere e proprie “ricette di vita”, arrivano dirette al suo cuore per la grandissima umanità che sprigionano, al pari del profumo della famosa marmellata an.
Le ricette della signora Toku (titolo originale An) di Naomi Kawase è un film da non perdere, prezioso, leggero e profondo al tempo stesso, che emoziona grazie anche alla magica alchimia che questi tre personaggi riescono a costruire, attraverso le parole che la dolce Toku regala a Sentaro e Wakana. Il tema principale è l’ascolto, declinato in modo semplice ma diretto, ed arriva con la precisione e l’essenzialità tipiche della cinematografia giapponese. Queste tre anime che si incontrano per caso in un chiosco di dorayaki, emarginate da una società sempre più veloce ed insensibile, troveranno la forza di spalancare ognuno la propria gabbia e volare via urlando con convinzione al vento il proprio nome.

data di pubblicazione 16/12/2015


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