LA QUATTORDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO di Pupi Avati, 2023

10 Mag 2023 | Accredito Cinema, Novità

La quattordicesima domenica del tempo ordinario, secondo l’anno liturgico, è quella che segue la Quaresima e anticipa l’Avvento. In quel tempo forse succedono grandi cose anche per la vita dei giovani protagonisti, Samuele e Marzio che, in una Bologna degli anni Settanta, decidono di formare il duo i Leggenda. Poi entra in scena la bellissima Sandra: tutto sembra andare per il giusto verso quando improvvisamente si spezza il filo sottile che unisce i tre e ogni cosa esplode come in una bolla di sapone…

 

Pupi Avati, reduce dai successi ottenuti con Lei mi parla ancora, protagonisti di indiscussa bravura Renato Pozzetto e Stefania Sandrelli, e a seguire Dante, che ha molto diviso la critica ma che ha comunque riscosso l’approvazione da parte del pubblico, si presenta ora con un film drammatico che ha suscitato in molti pesanti perplessità. Probabilmente perché da un maestro del cinema come Avati, per quanto poliedrico possa essere, le aspettative sono sempre alte. La storia accompagna i protagonisti da una fase adolescenziale a quella più matura della presa di coscienza dei propri fallimenti, sia professionali che affettivi in senso stretto. I Leggenda, hanno un breve momento di gloria quando arrivano quarti al Festival di Castrocaro, superando persino i Dik Dik di Sognando la California, ma dopo essere stati scartati da Sanremo, tutto sembra ormai destinato all’oblio. L’avvenente Sandra, pur conquistata in modo singolare da Marzio, che riesce persino a sposarla, non vuole rinunciare alla carriera di indossatrice. Un miscuglio di pensieri affollano la mente di Marzio, ricordi di un passato che forse sarebbe meglio dimenticare, abbandoni e ripiegamenti per sfuggire ad un destino avverso per poi ritrovarsi in vecchiaia con un pugno di mosche, senza sapere cosa fare per sbarcare il lunario.

Ma, nonostante il ripescaggio di attori di un certo calibro quali Gabriele Lavia, Edwige Fenech, di un improbabile Massimo Lopez, e nonostante il tentativo di lancio di Lodo Guenzi, Camilla Ciraolo e Nick Russo, gli stessi personaggi da giovani, il film stenta a decollare, anzi si va ad arenare proprio in quelle scene in cui l’aspetto drammatico avrebbe dovuto dare un maggiore sferzata emotiva all’intera storia. Forse troppa carne al fuoco con un risultato poco credibile anche se il regista bolognese si lascia andare a tratti autobiografici, confidandoci i suoi momenti poco felici, costellati da malinconia e insuccessi. Un film datato nelle immagini e ancor più nei contenuti, e se non tutte le ciambelle riescono col buco, forse questo film è una di quelle.

data di pubblicazione:10/05/2023


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2 Commenti

  1. Pupi Avati non ha sfornato un capolavoro ma merita la sufficienza perché il mestiere acquisito in tanti anni di professione lo sorregge. Certo, il plot è intricato e poco agile e la scelta degli attori discutibile. E Lavia non è messo nelle condizioni per una efficace interazione se deve dialogare con la Fenech. Curiosa citazione con sottrazione del rito della doccia per quest’ultima. Vezzo registico.

  2. Ho trovato il film molto deludente, sia nel girato che nell’interpretazione. La sceneggiatura poi non regge e dispiace uscire dalla sala senza poter dare un giudizio su almeno un elemento che possa in qualche modo salvarlo. Trovo il punteggio dato piuttosto benevolo.

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