LA LEGGENDA DEL PESCATORE CHE NON SAPEVA NUOTARE di Agnese Fallongo, regia di Alessandra Fallucchi

(Teatro Quirino – Roma, 1/2 ottobre 2017)

 Quattro attori, quattro protagonisti, quattro storie nel Sud Italia della prima metà del Novecento e della seconda guerra mondiale.

Arturo è un pizzaiolo romano, del quartiere “borgataro” Garbatella, che ama le donne e gli stornelli.

Maria è una giovane palermitana che sogna di ballare, ma alla quale la guerra porterà via l’innocenza e i passi di danza.

Reginella è una ragazza napoletana che dietro l’esuberanza nasconde la fragilità di un cuore spezzato.

Mamozio è un pescatore calabrese che si vede costretto a continuare l’attività di famiglia: ama il mare, ma non sa nuotare.

Le storie si alternano, affidate ora al discorso indiretto dei protagonisti ora a dialoghi veri e propri ora agli strumenti e alle musiche che segnano il ritmo dell’Italia meridionale. Sul palco sono in quattro, ma sembrano molti di più: Eleonora De Luca, Agnese Fallongo, Teo Guarini, Domenico Macrì recitano, cantano, ballano, coinvolgono il pubblico.

Il fascino della quotidianità e l’eccezionalità della normalità irrompono sul palco, accendendo i riflettori su un passato che sembra remoto ma in realtà è fin troppo prossimo. I sentimenti, i sogni, le speranze, la voglia di riscatto, in fin dei conti, restano gli stessi malgrado il passare dei decenni e dei secoli.

La leggenda del pescatore che non sapeva nuotare nasce dalle interviste realizzate da Agnese Fallongo durante i suoi “viaggi” in un’Italia che ha ancora molto da raccontare e da insegnare. Il risultato è uno spettacolo musicale gradevolmente sincero e piacevolmente riflessivo.

data di pubblicazione: 1/10/2017


Il nostro voto:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ricerca per Autore:



Share This