LA CLASSE uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli / CrAnPi

5 Mag 2021 | Accredito Teatro

(Teatro India – Roma, 4/9 maggio 2021)

Con la riapertura al pubblico di cinema e teatri riparte dal vivo la stagione 2020/2021 del Teatro di Roma. Dopo il debutto televisivo dello scorso dicembre arriva sulla scena dell’Argentina La Metamorfosi firmata da Giorgio Barberio Corsetti, mentre all’India si riprende con uno spettacolo che nei suoi tre anni di vita è stato tanto apprezzato e premiato: La classe di Fabiana Iacozzilli.

 

 

 

Bastano una lavagna e quattro banchi di legno per ricreare sulla scena la classe delle elementari che la Iacozzilli frequentò quasi quarant’anni fa all’istituto delle Suore di Carità. Il resto lo fanno i ricordi dei veri compagni di scuola, intervistati dalla regista. Con un chiaro intento documentaristico, raccontano le cose tremende che succedevano in classe. In particolare riaffiora il ricordo della terribile maestra dai modi violenti: suor Lidia. Alla loro voce, ormai adulta, fa da contrappunto sulla scena la presenza di quattro bambini/marionetta, animati dai performer Michela Aiello, Andrei Balan, Antonia D’Amore, Francesco Meloni e Marta Meneghetti. Realizzati dall’artista Fiammetta Mandich, i pupazzi hanno occhi grandi che esprimono tenerezza, ma a guardare bene sono sgranati dal terrore. Le dinoccolate giunture tremano alla minaccia di una punizione impartita per un errore grammaticale o per una moltiplicazione sbagliata. I suoni di Hubert Westkemper amplificano la paura, che è così paralizzante da impedire perfino di giocare con la palla nel cortile della scuola a ricreazione. Non te la cavi neanche se, come Antonio, sei un bambino con evidenti difficoltà di apprendimento. Il calore rassicurante dei genitori svanisce in una nuvola di gesso, come un disegno di mamma e papà cancellato troppo presto dalla lavagna. Gli occhi della maestra – un fascio di luce proiettato da una torcia direttamente sulla marionetta – non fanno altro che ingigantire il buio e il vuoto tutto intorno. Suor Lidia è presente nella memoria di uno schiaffo dato con troppa violenza, nel ricordo di un pizzicotto dato con eccessivo vigore sugli zigomi. Eppure fare i conti con la sua durezza apre prospettive inaspettate. Dopotutto, l’infanzia non è che il primo confronto con la vita. La tempesta di vento che sul finale spazza via ogni cosa, in realtà è un banco di prova per testare la tenacia e la forza di chi rimane fedele a sé stesso e alla propria vocazione. La classe di Fabiana Iacozzilli è un lavoro che invita a fare memoria. Uno spettacolo ben costruito e coinvolgente che obbliga a riflettere su come si diventa adulti. Una perfetta fusione di documento reale e di fantasia tradotta nel teatro di figura.

data di pubblicazione:05/05/2021


Il nostro voto:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ricerca per Autore:



Share This