LA BELLE SAISON di Catherine Corsini, Francia

(CASA DEL CINEMA – Roma, 27/29 Aprile 2018)

Delphine lavora nella fattoria di proprietà dei genitori situata nella regione di Limousin in Francia. Disattendendo le loro aspettative che la vorrebbero accasata con l’amico di famiglia e d’infanzia Antoine, e a seguito dell’abbandono da parte della sua compagna, decide di trasferirsi a Parigi per iniziare lì una nuova vita. Un giorno per caso incontra Carole, donna affascinante a capo di un gruppo di attiviste femministe: Delphine ne rimane conquistata e decide di frequentare con lei le assemblee del movimento. Sullo sfondo di queste legittime azioni sociali, la relazione tra le due donne diventa sempre più intima sino a sfociare in un vero e proprio rapporto d’amore. Costretta a tornare in compagna per prendersi cura della fattoria di famiglia, Delphine è più che mai convinta a non tornare sui suoi passi, nonostante l’ostilità nei confronti del suo legame con Carole.

 

 

 

La Belle Saison di Catherine Corsini (L’amante inglese, Les Ambitieux, La Répétition) è un film che ben si inquadra nella filmografia della regista francese, oramai da tempo impegnata nella battaglia contro le violenze sessuali e coniugali perpetuate nei confronti delle donne. Molto attenta alle problematiche relative ai rapporti di coppia, e in particolare a quelli di natura omosessuale, la Corsini con questo film, presentato ieri nell’ambito del Festival Immaginaria, ci riporta alle lotte sociali degli inizi degli anni settanta quando, in piena campagna abortista, le donne iniziarono ad organizzarsi per dimostrare così la loro ferma determinazione a rivendicare i diritti sulla propria persona. Il film però non vuole solo raccontare un momento particolare della storia dell’emancipazione femminile dai condizionamenti sociali che le volevano relegate a ruoli sociali secondari, al centro dello script c’è anche la narrazione di un intenso rapporto affettivo. Le difficoltà di allora, vale a dire come affrontare una storia omosessuale in un ambiente sociale ostile, seppur a tinte più tenui ancora oggi sono frutto di pregiudizi da cui la società fa fatica a distaccarsi. Le due donne vivono intensamente una bella stagione d’amore, ma quando sembrano decidersi a condividere apertamente i loro sentimenti, eccole ricadere nella paura di presentarsi come diverse, fuori dagli schemi imposti da una morale oramai retrograda. In tale contesto gli ampi spazi della campagna francese fanno da contrappunto ad una Parigi in pieno fermento sociale, caratteristico proprio di quegli anni post-sessantotto. La Belle Saison è decisamente una love story : le immagini che riguardano i rapporti intimi tra le due donne sono segnati da semplici pennellate d’effetto, dalle quali lo spettatore percepisce una intensità di sentimenti che solo una esperienza personale vissuta è in grado di dare: la Corsini ci riesce alla perfezione.

data di pubblicazione:29/04/2018

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