IL RICCIO di Mona Achache, 2009

Film di esordio di Mona Achache che ne ha curato anche la sceneggiatura, non difetta di quell’”eleganza” omessa nel titolo. I tre personaggi Paloma, Renè e Ozu, sono tratteggiati in maniera molto fedele, anche se la giovane regista ha sostituito le innumerevoli citazioni letterarie e filosofiche della scrittrice Muriel Barbery con una serie di trovate sceniche ed inserti di animazione.

La visione negativa che la dodicenne Paloma, brillante ed intelligente con tendenze suicide, ha della società attraverso l’osservazione del suo nucleo familiare la destinazione finale è la boccia dei pesci. Una cosa è certa: io lì non ci vado, diviene il mezzo con cui la Achache ci presenta il “suo” riccio cinematografico, ovvero la portinaia del lussuoso palazzo Art Noveau di rue de Granelle dove vive la bambina, quella Madame Michel che è dotata de l’eleganza del riccio: fuori protetta da aculei, una vera e propria fortezza,…dentro semplice e raffinata come i ricci…… fintamente indolenti, risolutamente solitari. Bambina e portinaia hanno in comune l’intento di celarsi agli altri: entrambe vogliono sottrarsi ad un ambiente sociale che reputano estraneo e superficiale e trovano rifugio nelle proprie solitarie passioni, opponendosi con la forza della cultura alla tendenza all’omologazione. Non riusciranno, tuttavia, a sfuggire allo sguardo dell’elegante e raffinato Kakuro Ozu, il gentiluomo giapponese quasi surreale, che farà inaspettatamente incontrare queste due esponenti di un mondo in grado di “vedere oltre” lo sciocco perbenismo dell’alta borghesia.

Il risultato è un film profondo ma non opprimente, colto ma non elitario, un vero e proprio inno alla vita tratteggiato dal decisivo cambiamento di Paloma e della sua idea della morte

Dedichiamo a Madame Michel, che mentre “ingoiava” libri nella sua stanza segreta trangugiava anche interi fogli di cioccolato fondente, la nostra golosa ricetta di brownies.

INGREDIENTI– 250 gr di cioccolato fondente 70%  – un goccio di acqua – 250 gr di burro (salato) oppure non salato+1 pizzico di sale – 200 gr di zucchero di canna – 100 gr di noci sgusciate (oppure nocciole, o pecan, o un mix di frutta secca) – 60 gr di cacao amaro – 50 gr di farina – 3 uova intere + 1 tuorlo – 1/2 cucchiaino di lievito per dolci.

PROCEDIMENTO: Accendere il forno a 170°/180°, fisso e non termo-ventilato, prendere una teglia possibilmente quadrata da circa 23 cm. Foderata di carta da forno; dunque, preparate tutto l’occorrente sul tavolo: fare in pezzi 200 gr. di cioccolato fondente e metterlo a fondere a bagnomaria, mescolando di tanto in tanto, nel frattempo frantumare i restanti 50 gr e tritare grossolanamente le noci (o gli altri ingredienti). Metter quindi in una coppa il burro a temperatura ambiente assieme allo zucchero e montarli con le fruste elettriche finché diventano soffici e leggeri, quindi aggiungere le 3 uova + tuorlo, lasciando andare per quasi 5 minuti le fruste in modo da montare tutto molto bene. A questo punto, colate il cioccolato fondente fuso oramai tiepido nell’impasto ed  incorporare le scaglie di cioccolato, le noci, la farina setacciata col lievito, il cacao. Versare il composto così ottenuto nella teglia rivestita con carta da forno e infornare per 20 minuti. Tagliare poi la torta quadrata ottenuta (che deve risultare umida dentro) a quadratini  di circa 3 cm per lato, dei bei “quadrotti” che dovranno essere spolverati con abbondante zucchero a velo.

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