IL RAGAZZO INVISIBILE-SECONDA GENERAZIONE di Gabriele Salvatores, 2018

Di : T. Pica

16 Gen 2018 | Accredito Cinema, Novità

Il premio Oscar Gabriele Salvatores, rotto il ghiaccio con Il ragazzo invisibile nel delicato e per nulla scontato mondo del genere fantasy e dei supereroi, ci prende gusto e ci regala il secondo capitolo delle avventure del ragazzo “speciale” di Trieste: Michele (Ludovico Girardello). Il ragazzo invisibile seconda generazione è strettamente legato al primo episodio, sebbene racconti un momento cruciale del ragazzo speciale dopo ben tre anni dall’avventurosa scoperta del suo super potere e dall’impresa della sventata strage di un sottomarino.

Il protagonista, oggi sedicenne, è allo sbando. Michele hainfatti perso improvvisamente la madre adottiva (Valeria Golino) in un incidente stradale. Smarrito nel dolore del lutto, si trascina inerme, inquieto e afflitto dai già noti problemi di amore non corrisposto con la compagna di classe Stella. In questo momento di apparente calma piatta ecco che irrompono nella sua vita dalla Russia la madre biologica Yelena (Ksenia Rappoport) e, dal Marocco, una sorella che non sapeva di avere e che invece era stata trattata in salvo insieme a lui dal padre Andreij (in questo secondo episodio interpretato da Ivan Franek). Anche la sorella, Natasha (Galatéa Bellugi), è una ragazza “speciale” di seconda generazione dotata di due super poteri, come Michele: se il ragazzo speciale ha ereditato il potere dell’invisibilità dalla madre Yelena – oltre che un non ancora ben chiaro, e per questo talvolta improvviso e maldestro, potere di generare onde d’urto potentissime – Natasha ha il potere di accendere fuochi ed innescare incendi ed ha ereditato dal padre quello di sentire i pensieri delle persone. Da questo incontro apparentemente mosso dalla amorosa ricerca dei propri figli – e apparentemente provvidenziale e casuale dopo la morte della madre di Michele -, presto sarà chiaro il vero progetto egoista di megalomane vendetta distruttiva del mondo dei cd. “normali” architettato senza scrupoli dalla madre Yelena, la quale è pronta a tutto, anche a far del male ai due figli riuniti a sé dopo ben 16 anni. Chiaro il messaggio di Salvatores: attraverso la storia dei supereroi, punta la luce sul mondo dei giovani, sulle loro fragilità, le emozioni e i problemi degli adolescenti, sul loro rapporto con i genitori, specialmente con quei genitori che alimentano “il lato oscuro”. Emerge, sullo sfondo, anche la questione genitori biologici (dna) e genitori adottivi e su cosa significhi realmente “essere genitore”. Gabriele Salvatores regala un secondo capitolo, di un racconto che chissà se diverrà una trilogia, dove parallelamente alla crescita anagrafica e interiore del protagonista assistiamo a una crescita, in termini di maggiore consapevolezza e scaltrezza, del regista alle prese con un genere che nasce dai fumetti e si rivolge principalmente ai giovani, ma non solo. Il ragazzo invisibile seconda generazione è un film dalla narrazione immediata, con rapidi e semplici flashback; c’è meno spazio per la vita reale del protagonista e dei suoi amici, e dunque per il romanticismo e gli ambienti aperti, per lasciare il posto all’azione, effetti speciali e a scene decisamente più crude e dure rispetto al primo capitolo. Rispetto a Il ragazzo invisibile prima generazione la scenografia si incupisce in ambienti chiusi e decadenti: la lotta, appunto, con il lato oscuro che è dentro ognuno di noi, fin dalla nascita. E’ invece rimasta immutata la ricercatezza dell’eccellente scelta dei brani che compongono l‘eclettica colonna sonora. La prova del fuoco dei ragazzi speciali seconda generazione, Michele e Natasha, calamita lo spettatore sul grande schermo senza fiato, perché ormai Salvatores è diventato maestro dei colpi di scena e del “niente è come sembra”. Da vedere!

data di pubblicazione:16/01/2018


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