IL PRIMO GIORNO DELLA MIA VITA di Paolo Genovese, 2023

28 Gen 2023 | Accredito Cinema, Novità

Un uomo fondamentalmente scettico, una giovane atleta sulla sedia a rotelle per una fatale caduta, una agente di polizia fortemente afflitta per la perdita della giovane figlia e un ragazzino obeso con difficoltà alimentari: ognuno di loro, afflitto dai propri problemi esistenziali, decide di togliersi la vita. Ad accoglierli in una sorta di limbo c’è un uomo misterioso, che li terrà in ostaggio per una settimana dando ad ognuno la possibilità di ritornare sui propri passi…

Tratto dall’omonimo romanzo dello stesso regista Paolo Genovese, edito nel 2019 poco prima dello scoppio della pandemia, il film ha avuto una lunga gestazione e solo da poco si è arrivati alla versione compiuta, riveduta e corretta più volte, proprio per dare al pubblico un messaggio chiaro e univoco. Genovese qui mette sul grande schermo una storia che subito appare surreale: quattro individui, con caratteristiche esistenziali diverse, che dopo essersi suicidati si ritrovano insieme ad affrontare il post mortem insieme ad un uomo (forse un angelo o forse lo stesso Dio in persona?) che li terrà a soggiornare in un albergo fatiscente al centro di Roma. Per una sorta di alchimia sono resi invisibili e quindi possono aggirarsi tranquillamente anche tra i propri congiunti per osservare, senza essere visti, come abbiano reagito alla loro morte improvvisa. Nella storia della cinematografia vari cineasti hanno affrontato simili tematiche, basti pensare, per dare un esempio calzante, a Il Viaggio di G. Mastorna, titolo di un film ideato da Federico Fellini, avviato ma mai completamente realizzato. Il regista de Il primo giorno della mia vita, ha in mente però qualcos’altro: riesce ad intrecciare quattro storie diverse tra di loro ma che hanno in comune la ferma decisione di porre termine alla propria esistenza, di annullarsi nel dolore che si portano dietro e che non viene inteso da coloro che li circondano nella vita di tutti i giorni. C’è quindi da un lato lo sconforto di chi non vede soluzione al proprio dramma interiore, ma di contro c’è anche una larvata speranza di ricominciare, perché è proprio vero che la speranza è l’ultima a morire. Genovese con questo film post pandemico ci suggerisce quindi di non disperare perché questo mondo, con tutte le sue distorsioni e le sue bruttezze, vale comunque la pena di essere attraversato. Molto convincente la recitazione di Toni Servillo nel ruolo dell’uomo misterioso, che riesce a essere umano e reale in un contesto surreale. Anche la performance degli altri protagonisti, che lo affiancano in questa maratona per le strade, a volte affollate a volte completamente deserte di Roma, è molto credibile. Valerio Mastandrea è Napoleone, un uomo cinico che non crede più nella moglie e nel lavoro sociale che svolge, Margherita Buy è Arianna, afflitta dalla paura che il tempo possa cancellare il dolore per la figlia morta, Gabriele Cristini è invece Daniele, deriso persino dai suoi genitori per la sua obesità e infine Sara Serraiocco, nella parte di Emilia, è la giovane atleta di successo con la sindrome di arrivare sempre seconda nelle varie competizioni. Un inno alla vita quindi per farci comprendere come sia comunque importante viverla nel migliore dei modi, con la forza e l’ottimismo di andare avanti o prendere il coraggio per ricominciare tutto daccapo.

data di pubblicazione:28/01/2023


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