IL PIACERE È TUTTO MIO di Sophie Hyde, 2022

Nancy, insegnante di religione in pensione, si ritrova a fare i conti con la propria vita passata, ma anche con quella presente: vedova di un uomo con il quale non ha mai avuto una vera intesa affettiva, né tantomeno sessuale, due figli con cui ha rapporti puramente formali, un insegnamento rigido e ai limiti del bigottismo. Finalmente si palesa tanta voglia di recuperare il rapporto con gli altri ma soprattutto con se stessa, iniziando da un oggetto di desiderio per lei finora considerato tabù: il sesso.

 

Sophie Hyde è una regista e produttrice australiana per la verità poco conosciuta in Italia anche se ha già ricevuto diversi riconoscimenti internazionali, in particolare al Sundance Film Festival nel 2014 per il film 52 Tuesdays. Questo suo ultimo lavoro (dal titolo originale Good Luck to You, Leo Grande) è già da qualche tempo distribuito nelle sale italiane e sta riscuotendo un discreto successo anche tra il pubblico, dopo essere stato elogiato dalla critica. Il film ha praticamente due soli protagonisti – la matura Emma Thompson e l’avvenente Daryl McCormack – e l’intera vicenda si svolge all’interno della camera di un hotel, sufficientemente elegante ma anonimo. Il motivo dell’appuntamento tra i due sconosciuti è molto preciso: da un lato l’insicura Nancy è in cerca di una genuina emozione sessuale che culmini in quell’orgasmo che non ha mai raggiunto in tutta la sua vita precedente, dall’altro l’intraprendente Leo Grande (nome di fantasia per nascondere la vera identità di un escort), è il professionista che gliela può regalare. I primi dialoghi, molto verbosi da parte della donna, sono tutti incentrati sul sesso: qualcosa di cui lei non è mai riuscita a parlare, un poco per i propri dubbi, ma soprattutto per un mero senso di vergogna. Durante i ripetuti incontri, sembra che il gioco delle parti proceda via via in senso inverso dal momento che i tentennamenti di lei passano a lui, rivelando in Leo una natura fragile e infelice per l’abbandono da parte della madre che lo rifiuta come figlio. Ma in definitiva ci si chiede: come mai la regista si accanisca su questo argomento? La risposta sta forse nell’iniziale e prolungato imbarazzo della protagonista che mostra al tempo stesso anche attrazione verso qualcosa che è sostanzialmente al centro dei propri desideri me che le è stato da sempre negato da colui, suo marito, che è stato l’unico con il quale abbia fatto sino ad allora le sue esperienze sessuali. Ed è proprio in quella “stanza ad ore” che si realizza inconsapevolmente quanto di fatto non ci si aspettava. Attraverso i dialoghi, preludio poi di una sexual session vera e propria, si mettono a nudo i problemi di entrambi, problemi che poi porteranno ad una sorprendente intimità e complicità. Lo spettatore percepisce una certa elettricità nell’aria, un certo impatto emotivo, una certa attrazione fisica per quanto ovvio più verso il seducente Leo che non per l’attempata Nancy, ma tutto ciò non toglie nulla al fatto che il film ci faccia stare bene, ci faccia fare qualche sana ed intelligente risata e ci suggerisca quanto sia semplice affrontare cose solo in apparenza complicate. Inutile sottolineare la bravura drammatica di Emma, assolutamente disinibita nel mostrarsi nuda, e l’altrettanta bravura di Daryl, per metà irlandese e per metà afroamericano, anche lui disinibito, ma con qualche difficoltà in meno considerata la giovane età ed il fisico da statua greca. Entrambi danno comunque prova di grande coraggio nel mettersi “a nudo” ed il film ci rende partecipi di quello che è il percorso di entrambi, divertendoci con intelligenza.

data di pubblicazione:04/12/2022


Scopri con un click il nostro voto:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ricerca per Autore:



Share This