IL CARCERE E’ STATO INVENTATO PER I POVERI della Compagnia “In…Stabile Assai”

25 Mag 2015 | Accredito Teatro

(Teatro Due – Roma, 23 maggio 2015)

Il Teatro, da sempre, è qualcosa che unisce, provoca, denuncia, diverte, cura.

Con lo spettacolo messo in scena dai detenuti di Rebibbia di ieri abbiamo appreso che il Teatro è anche capace di abbattere ogni barriera e di unire chi sta al di qua con quelli che stanno al di là delle sbarre.

La Compagnia nasce da un laboratorio teatrale che l’Associazione Culturale CAPSA Service organizza da qualche anno all’interno della Casa di Reclusione, tra i detenuti comuni, con l’intento di dare voce alle persone che stanno scontando una pena.

Gli stessi detenuti hanno scritto il testo del lavoro ora portato in scena, con la regia di Daria Veronese, composto di brani e poesie letti al pubblico e alternati con una azione scenica che assume spesso un tono divertente e nella stesso tempo realisticamente umano.

Lo spettatore non può fare a meno di essere affascinato da questi frammenti di vita dove non traspare alcuna ombra di astio o aggressività ma al contrario un delicato sentimento di speranza di venir fuori al più presto per abbracciare gli affetti lasciati fuori e riprendere le cose semplici della vita come bere una tazza di caffè al bar.

Qui non c’è spazio per commiserazione, ma semmai com-passione, intesa come condivisione empatica di emozioni comuni.

Un bravo agli attori ed un plauso agli organizzatori all’interno del Penitenziario per aver saputo rendere possibile qualcosa di straordinario e potrei dire finalmente socialmente utile.

 

data di pubblicazione 25/05/2015


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