L’uscita di un nuovo libro di un autore prolifico e di qualità costante come Ken Follett è sempre un avvenimento fin dal suo primo successo La cruna dell’ago nel lontano 1978, soprattutto se poi si tratta, ancora una volta, di un romanzo storico. Se infatti abbiamo amato I pilastri della terra (1989), letto Un mondo senza fine (2007), ed accettato Una colonna di fuoco (2017), non potremo non appassionarci e rallegrarci per questa nuova opportunità che lo scrittore inglese ci offre di viaggiare ancora una volta con lui nel Tempo e in un periodo storico da lui prediletto: l’Inghilterra dell’Alto Medioevo. Siamo fra la fine del X Secolo e gli inizi dell’Anno Mille. I secoli bui del periodo anglo-sassone stanno quasi alla fine, si intravvede già l’epoca dell’influenza Franco-Normanna e dei futuri costruttori di città e cattedrali, l’alba di una rinascita.
Così come tutte le migliori Saghe Cinematografiche hanno, ad un certo punto, il loro inevitabile prequel, ecco che questo quarto libro della “quadrilogia di Kingsbridge” è, di fatto, il prequel di quanto narrato in quel best seller da 22 milioni di copie che fu, a suo tempo, I Pilastri della terra.
Molte e palesemente volute sono le risonanze con quel grande successo, d’altra parte tutta la saga è stata scientemente costruita sulla stessa falsa riga: dei potenti che abusano del loro potere, dei meno potenti che lottano per l’affermazione del Bene e della Giustizia fra piccole vittorie e sconfitte, fino poi alla resa dei conti finale. Non si sfugge mai a questa regola! La capacità di Ken Follett di preparare e far crescere situazioni intriganti e poi di saperle abilmente sciogliere, è, difatti, proprio il suo marchio di fabbrica. Così come lo è anche la sua capacità di immergere, fin dalle prime pagine, il lettore nelle realtà lontane nel tempo facendogli vivere le emozioni e le passioni dei suoi personaggi, in un equilibrio perfetto fra il racconto e la descrizione ricca di dettagli del vivere quotidiano dell’epoca. Un talento inimitabile che ne fa il Maestro incontestabile del genere storico/romanzesco, un talento dietro al quale si percepisce anche tutto il grande ed accurato lavoro preparatorio di ricerca e ricostruzione.
Tre i personaggi principali, i loro destini si incrociano sullo sfondo di guerre contro i Gallesi, di incursioni dei Vichinghi, di crescenti contatti con i Normanni che si sono insediati in Francia, di nobili locali, di vescovi corrotti ed avidi, di monaci e fondatori di abazie e costruttori di cattedrali. Intrighi, amori, lotte per il potere. Temi specifici del contesto storico narrativo ed anche temi universali ed eterni.
Fu sera e fu mattina è un bell’affresco, come un bell’arazzo medievale, che cattura per tutte le sue 781 pagine, un romanzo avvincente ancora degno di elogi e che, come sempre, non deluderà gli ammiratori di Follett. Lo stile è fluido, il ritmo è incalzante in un succedersi di colpi di scena intriganti ma non artificiosi, il plot è ben saldo, ben confezionato e coinvolgente. Un libro che si fa leggere tutto d’un fiato attendendo impazientemente già una nuova storia.
A voler proprio essere maliziosi si potrebbe pensare anche ad un’operazione editoriale tesa a sfruttare al massimo la redditività di un filone di successo e trovare, ad essere pignoli, qualche leggera caduta di stile e momenti di scrittura precipitosa… Se però Ken Follett è intelligente e bravo, come in effetti è… molto probabilmente questo libro è la conclusione della saga ed il prolifico scrittore passerà sicuramente a nuovi progetti.
data di pubblicazione:01/10/2020
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