con Antonio Rezza, Ivan Bellavista, Manolo Muoio, testo mai scritto da Antonio Rezza, allestimenti di Flavia Mastrella, produzione Rezza-Mastrella, la Fabbrica dell’Attore, assistente alla creazione Massimo Camilli, luci e tecnica Alice Mollica, organizzazione Tamara Viola e Stefania Saltarelli
(Teatro Vascello – Roma, 19/31 dicembre 2023)
Anzitutto il corpo nella ripresentazione di uno spettacolo datato 2003 che, vent’anni dopo, mantiene intatta la carica che è un eufemismo definire provocatoria. Infatti, siamo oltre. Una sfida con il pubblico nell’unicum teatrale di Antonio Rezza che non può non divertirsi nel delirio organizzato che per libertà espressiva può ricordare il primo Benigni. A 57 anni il fisico tiene per la maratona che riusciva agevole vent’anni fa.
Piace o non piace, non ci sono mezzi termini nel giudizio del pubblico su Rezza. Al Vascello infinitamente piace. Tanto che qui è tradizionalmente di casa, ogni anno, meglio se sul finire dell’anno. Tanto che c’è un’empatia a priori perché le risate scattano ancora prima delle battute per un riflesso condizionato di simpatia. E Rezza è medium e interprete degli umori della folla. Tanto da beccare un’improvvida spettatrice di prima fila che non applaude alla fine e si merita una frase icastica dal demiurgo. Che per cento minuti corre, sbraita, divaga. Su temi che sfiorano la blasfemia, in un nudo conclamato ma non osceno perché non erotico. Alla fine in una scena forse troppo lunga fa morire almeno trenta spettatori e, in oltraggio al politicamente corretto, tocca sederi delle donne e attributi degli uomini. Tutti si prestano tranne una recalcitrante signora che invano cerca di riguadagnare il posto in platea. Un happening di fine dicembre che terrà duro fino a tutto il Capodanno e all’insegna di un tutto esaurito per un febbrile passa parola capitolino. Le parole picchiano duro ma trasversalmente e i luoghi comuni vengono perforati: gli Stati Uniti, il ritual delle foto, la crisi abitativa. Nelle macchine teatrali della Mastrella passano ospedali, case, rifugi atomici, le torri gemelle sfruttando gli ampi spazi del teatro romano.
data di pubblicazione:21/12/2023
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