FAHRENHEIT 451 di Ray Bradbury, a cura di lacasadargilla, regia di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni

16 Set 2023 | Accredito Teatro

(Teatro India – Roma, 2/3 settembre 2023)

Grande e intramontabile classico della letteratura di fantascienza, Fahrenheit 451 diventa uno spettacolo multimediale in forma di melologo nell’ambito del ricco programma di IF/INVASIONI (dal) FUTURO_DARK AGES*2023, progetto multidisciplinare accolto negli spazi del Teatro India, dedicato alle scritture e ai temi sempre più contemporanei della fantascienza. L’armoniosa architettura scenica fatta di musica, suoni e immagini sposa il testo che narra il declino di una società cupa e ingrigita, dove i libri sono banditi e bruciati per la loro presunta pericolosità e dove una crudele dittatura delle immagini ha soppiantato la capacità di pensiero degli esseri umani.

 

Due enormi quinte separano lo spazio scenico in due zone di azione, una dedicata alla lettura del testo l’altra a un gruppo di musicisti. La scena è livida, immersa in un’oscurità rischiarata appena dalle immagini proiettate sugli schermi di tela semitrasparenti che la dividono. Le luci di taglio che illuminano gli attori sul proscenio rendono ancora più inquietante l’atmosfera. La lettura procede rispettosa della struttura del romanzo, il lavoro non delude la curiosità del pubblico. Protagonista e narratore della vicenda è l’incendiario Montag, un vigile del fuoco che nel mondo creato da Ray Bradbury non ha più il compito di spegnere gli incendi, ma di appiccarli laddove ci siano ancora dei libri posseduti clandestinamente da qualcuno. La legge del Governo imperante considera un reato la lettura e un dovere carbonizzare la memoria. È soddisfatto del suo lavoro, ma l’incontro con Clarisse, una giovane ragazza fatta di sogni e poesia, e l’immagine dell’anziana donna che si lascia bruciare insieme alla sua casa suscitano in lui il dubbio che nei libri possa esserci qualcosa di davvero speciale. Sicuramente custodiscono la strada che porta alla libertà e al pensiero, attitudini che mancano ai personaggi che circondano Montag, in particolare la moglie Mildred, che trascorre il suo tempo inerte davanti a giganti televisori inghiottita dal vuoto di senso delle immagini trasmesse. Sarà lei a denunciare il marito e a scatenarne la fuga quando lui, con un gesto provocatorio e sovversivo, aprirà un libro per leggerne il contenuto.

La parte posteriore del palco accoglie un gruppo di musicisti, divisi in due sezioni. Pianoforte e vibrafono descrivono i momenti di maggiore lirismo (è seducente l’accompagnamento al brano My Heart’s in the Highlands cantato a più riprese dal personaggio di Clarisse), mentre le percussioni evocano tra suoni e rumori la catastrofe e la distruzione che si creano attorno e nella mente di Montag. L’ambiente sonoro si compone così di momenti contrastanti, che amplificano il senso del testo insieme al grumo di immagini proiettate, cariche di materia viva. Non c’è accenno a nessun futuro che è prossimo ad accadere, non si afferma nessuna teoria distopica. Semmai lo spettatore è portato in sintonia con i tempi a riflettere sul qui e ora di un presente che ha concesso alle immagini un potere assoluto e fagocitante, che ammette come unica volontà quella di apparire. Anche i costumi, che ben caratterizzano i personaggi, non prefigurano nessun avvenire ma costringono chi osserva a fare i conti con la realtà che lo circonda.

Nella fuga Montag oltrepassa il fiume e si imbatte in un gruppo di fuoriusciti dalla società, nomadi all’esterno ma biblioteche dentro. Hanno trovato il modo di ripetere a memoria i libri che hanno letto in passato. Intanto nell’aria c’è la minaccia di un conflitto, che si avverte imminente e catastrofico. Non si conoscono le parti che sono in guerra, né interessano i motivi che la scateneranno. La guerra è percepita tutt’al più come un crogiolo di purificazione, un’occasione concessa all’umanità per rinascere dalle ceneri dei propri errori, un po’ come la leggendaria Fenice. La differenza che passa però con l’uccello è che l’uomo conserva la capacità di rendersi conto delle colossali sciocchezze che ha commesso scongiurando di non ripeterle. Sempre che ci sia qualcosa come un libro, appunto, a ricordarglielo.

Lisa Ferlazzo Natoli collaborerà come regista negli appuntamenti domenicali al Teatro Argentina sulla divulgazione scientifica, in programma questo autunno per la prima edizione di Quando la scienza fa spettacolo: lo spazio. Incontri tra scienza e poesia in collaborazione con il Teatro di Roma.

data di pubblicazione:15/09/2023


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1 commento

  1. Ottima recensione, “ carica di materia viva”!

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