DHEEPAN – Una nuova vita di Jacques Audiard, 2015. (Palma d’oro Festival di Cannes 2015)

21 Ott 2015 | Accredito Cinema, cinema

Finalmente in distribuzione nelle sale cinematografiche italiane l’ultimo film di Jacques Audiard, uno tra i migliori sceneggiatori e registi francesi contemporanei, vincitore, con l’attesissimo Dheepan, della Palma d’oro all’ultima edizione del Festival di Cannes.

Audiard non ha bisogno di grandi presentazioni essendo già ben conosciuto al pubblico internazionale per i suoi film, a partire da quello di esordio Regarde les hommes tomber con Mathieu Kassovits e Jean-Louis Trintignant, vincitore di un César come miglior film nel 1994, sino agli ultimi due quali Il profeta, che ha ottenuto nel 2009 il Gran Premio della Giuria a Cannes nonché candidato all’Oscar come miglior film straniero, e Un sapore di ruggine e ossa del 2012, con diverse nomination tra cui una come miglior film straniero e una per l’ottima interpretazione della protagonista Marion Cotillard.

Dheepan è un guerrigliero delle tigri Tamil che ha perso tutto, ideali e famiglia, nella guerra civile del suo paese, lo Sri Lanka, e che decide di fuggire con una moglie, che moglie non è, e con una figlia, che figlia non è, per crearsi una nuova vita in Francia, paese che li accoglie come rifugiati e offre loro assistenza, istruzione ed un lavoro.

Pur cercando con ogni possibile sforzo di integrarsi nella nuova realtà, i protagonisti si trovano, loro malgrado, a dover fronteggiare una nuova guerra, questa volta combattuta da bande di criminali rivali in una anonima periferia francese, ma non per questo meno violenta e meno spietata rispetto a quella dalla quale erano fuggiti.

Il film si base su una ottima sceneggiatura di Noé Debré e Thomas Bidegain, oltre che dello stesso regista, la quale sembra appositamente scritta e calibrata per presentarci non solo la realtà della guerra, comunque la si concepisca, ma per sottolineare le difficoltà proprie di quei rifugiati che oltre al problema della comunicazione verbale, si trovano a fronteggiare le incognite proprie di riadattamento delle loro originarie abitudini di vita a quelle sconosciute della nuova realtà che li accoglie.

Sapiente la fotografia di Audiard che riesce a cogliere lo sguardo intenso del protagonista Jesuthasan Antonythasan, attore e scrittore naturalizzato francese ma che da giovane faceva anche lui il combattente per le tigri Tamil nel suo paese, sguardo che riesce ad andare oltre lo schermo per osservarci, noi spettatori, con un atteggiamento carico di sfida, ma anche di accettazione, senza mai sfiorare l’abnegazione, nel rispetto della propria dignità di uomo.

Il film non pretende di proporci una morale, ma ci fa comprendere come, al di là delle apparenze, dietro lo sguardo di ognuno di noi c’è dentro spesso una sofferenza ed una storia non sempre facile da condividere, ma è proprio questo che il cinema sembra talvolta aver la pretesa di raccontare, non fosse altro che per suscitare una emozione, un sogno.

data di pubblicazione 21/10/2015


Scopri con un click il nostro voto:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ricerca per Autore:



Share This