CASA DI BAMBOLA di Henrik Ibsen, adattamento e regia di Roberto Valerio

1 Feb 2017 | Accredito Teatro

(Teatro Vascello – Roma, 26 gennaio/5 febbraio 2017)

Il noto scrittore norvegese Henrik Ibsen si può annoverare senza ombra di dubbio tra i più importanti e apprezzati autori teatrali dell’ottocento in quanto personaggio di rottura per la società del tempo e genuino precursore della drammaturgia moderna. Oltre ad una intensa attività letteraria vera e propria Ibsen, oramai in età matura, si concentrò a scrivere testi per il teatro che, pur affrontando nello specifico le deviazioni e le contraddizioni proprie della borghesia dell’epoca, ancora oggi si possono considerare di sorprendente attualità. Lo scrittore passò molti anni in Italia assieme alla sua famiglia e nel 1879, durante un suo soggiorno ad Amalfi, scrisse il dramma teatrale Casa di Bambola che, dopo la sua prima messa in scena a Copenaghen, provocò una violenta reazione da parte del pubblico che giudicò il lavoro spregiudicato e amorale, in quanto acuta critica ai ruoli tradizionali che si cristallizzano all’interno del matrimonio, dove alla figura maschilista del marito si contrappone quella sottomessa della moglie-madre alla quale non è concesso di manifestare la propria autonoma natura. Ecco quindi che alla protagonista Nora Helmer viene via via assegnato dal marito Torvald il ruolo di un uccellino capriccioso da custodire in una gabbia dorata, di una graziosa bambola giocattolo da viziare e vezzeggiare, di una marionetta buffa da far danzare a proprio piacimento. Tutto all’interno della famiglia sembra funzionare perfettamente fin quando verrà a galla un prestito che la donna aveva illecitamente ottenuto falsificando la firma del padre, evento che destabilizzerà definitivamente il rapporto coniugale, nonostante le asserzioni di Nora di aver agito in buona fede. A questo punto all’integerrimo Torvald non rimarrà altro che inveire contro Nora additata come persona indegna anche nell’educazione dei figli. Solo dopo aver messo a tacere lo scandalo, l’uomo sarà disposto a tornare sui propri passi come se nulla fosse accaduto, anche se sarà proprio lei a rendersi conto di non avere alcun valore ai suoi occhi né come moglie né come madre, realizzando che l’uomo con il quale ha vissuto per otto anni e dal quale ha avuto tre figli, non è altro che un perfetto estraneo. Ibsen ci porta nelle problematiche di coppia che, mutatis mutandis, si ripropongono ancora oggi all’interno del matrimonio. Ma l’atto di insubordinazione di Nora, che sollevò tanta riprovazione nella borghesia di quel tempo, oltre a renderla finalmente libera sarà poi sufficiente a darle la forza necessaria al grande passo? Qui il finale rimane volutamente sospeso. Casa di Bambola è presentato in questi giorni al Teatro Vascello da “Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale” con la regia di Roberto Valerio che interpreta anche il personaggio di Torvald conferendo ad esso la natura ambigua e maschilista contenuta nel testo di Ibsen. Il ruolo di Nora è interpretato da Valentina Sperlì che riesce ad esprimere quel giusto equilibrio tra la capricciosa frivolezza di una moglie devota e la misurata aggressività al momento della sua presa di coscienza. L’allestimento, curato da Giorgio Gori, è molto essenziale sia negli arredi di scena che nelle luci, cogliendo perfettamente lo spirito dell’intera opera.

data di pubblicazione:01/02/2017


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