UNDINE di Christian Petzold – BERLINALE 2020

logo(70 INTERNATIONALE FILMFESTSPIELE – Berlino, 20 Febbraio/1 Marzo 2020)

Undine è impiegata come guida presso un importante museo di Berlino e il suo lavoro consiste nello spiegare ai turisti lo sviluppo urbano della città, a partire dalla sua fondazione. Quando il suo fidanzato Johannes gli comunica che sta per lasciarla, perche si è innamorato di un’altra, la ragazza lo minaccia dicendogli che se abbandonata si vendicherà uccidendolo.

  

Christian Petzold è un regista e sceneggiatore tedesco che ha alle spalle un discreto curriculum come cineasta, tra l’altro abbastanza conosciuto anche nel nostro Paese dove nel 2008 si distinse alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con Jerichow. Nel 2012 vinse a Berlino l’Orso d’Argento per la miglior regia con il lungometraggio Barbara, mentre in questa edizione della Berlinale si presenta in concorso per la quinta volta con Undine di cui ha curato anche la sceneggiatura.

Il film trova ispirazione nel mito prettamente classico della ninfa Undina, creatura leggendaria acquatica di natura normalmente benevola ma che può cambiare d’umore, diventando implacabile, se tradita o umiliata. Questo è anche il caso della nostra protagonista (Paula Beer) che una volta abbandonata dal suo ragazzo (Jacob Matschenz) provoca la sua reazione dicendogli apertamente che lo punirà con la morte. A distoglierla dal suo sciagurato intento appare inaspettatamente Christoph (Franz Rogowski) e tra i due inizia una relazione, semplice ma intensa, dove la ragazza sembra essere veramente conquistata dal carattere mite e remissivo del giovane. Il film oscilla tra la fiaba e il thriller con elementi che via via ci portano al soprannaturale, tratto questo che non disturba ma anzi sembra essenziale per catturare l’attenzione del pubblico. Il regista mostra un vero talento nel bilanciare i vari aspetti della storia affrontando il rischio di inserire, nel contesto berlinese di oggi, una favola che addirittura trova fondamento nella mitologia greca.

Il risultato ottenuto è sicuramente positivo e il film si lascia seguire con interesse, anche per la buona recitazione degli interpreti, tuttavia non è esente da piccole lungaggini che potevano evitarsi per non appesantire la narrazione. Ci troviamo di fronte a un lavoro sicuramente ben confezionato e facilmente commerciabile, anche perché segue una trama tutto sommato fruibile da un pubblico di poche pretese e dove un tocco di fiabesco sentimentalismo non guasta.

data di pubblicazione:28/02/2020








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