ABRACADABRA di Pablo Berger, 2018

Titolo emblematico per una pellicola ad alto tasso di follia, in cui una casalinga trascurata, un marito insensibile e dai modi bruschi, un cugino particolarmente galante e l’ipnosi, si incontrano tra le vie periferiche di Madrid, dando origine ad una commedia esilarante, dal finale un po’ prevedibile.

 

 

Carmen, per andare al matrimonio della cugina, vuole essere particolarmente originale e copia da una nota rivista di gossip l’acconciatura di Madonna, ma il marito Carlos non ne vuole sapere di arrivare in orario: è più importante la finale di coppa del Real Madrid e… non è il solo a pensarla così! Durante il ricevimento, per pura e semplice goliardia, Carlos si sottopone ad un amatoriale esperimento di ipnotismo proposto a tutti gli invitati dal cugino di Carmen, da sempre suo accanito corteggiatore. Per Carlos, accettare l’invito di farsi ipnotizzare davanti a tutti gli invitati, è un modo come un altro per ridicolizzare quell’uomo che osa mettere gli occhi sulla sua donna, anche se dal canto suo sono anni che la trascura, non provando più per lei alcun interesse. Ma qualcosa durante l’esperimento, apparentemente goffo e mal riuscito, sembra essere accaduto, e Carlos da quel momento non sarà più lo stesso.

Si ride molto durante la proiezione di Abracadabra, presentata nella Selezione Ufficiale della 12^ edizione della Festa del Cinema di Roma, folle commedia del giovane regista spagnolo Pablo Berger che, nel 2014, rappresentò il suo paese agli Oscar nella categoria Miglior film straniero con Blancanieves.

È quasi impossibile non pensare quanto lo stile e la filmografia di Almodóvar abbiano potuto influenzare giovani registi come Berger, che riesce con Abracadabra, in chiave ovviamente grottesca, a raccontare una storia di reincarnazione alquanto surreale, che appassiona senza grossi cali di attenzione. Unica pecca del film è che sul finale delude un po’: la storia perde corpo e la soluzione a tutto ciò che il regista ha messo in scena è alquanto banale e non all’altezza della parte centrale. Tuttavia, se ne consiglia la visone per la ventata di folle leggerezza che trasmette.

data di pubblicazione:17/05/2018


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