ABOUT A BOY di Paul e Chris Weitz, 2002

Will (Hugh Grant in una delle sue indimenticabili interpretazioni) è un quarantenne single, annoiato e disilluso, che non ha mai lavorato perché vive (e bene) con i diritti d’autore di una famosa quanto stupida canzoncina natalizia, scritta dal padre molti anni addietro. Will è un uomo apatico che passa ore a vedere dvd sdraiato sul divano di casa o bighellonando per il quartiere con il precipuo scopo di continuare a non fare nulla. L’unica cosa che sembra interessargli sono le conquiste femminili e, per avere il campo ancora più facile, decide di partecipare ad incontri di genitori single fingendosi un “ragazzo padre”. Durante uno di questi incontri, pur interessandosi ad una giovane ed attraente donna di nome Susie, la sua goffaggine lo porterà, in seguito ad una serie di eventi, ad essere coinvolto nella vita di un’altra donna, Fiona, sola e complessata sempre sull’orlo del suicidio e madre di Marcus, un ragazzo adolescente sovente tiranneggiato dai suoi coetanei. Sarà proprio l’incontro con il ragazzo che gli cambierà la vita: con prepotente determinazione Marcus entra nella vita di Will e la “scompiglia” dandogli un senso, facendolo uscire da quell’isolamento, così gelosamente custodito per proteggersi dalle insidie del mondo. Marcus vede in Will ciò che lui stesso non riesce a vedere: una figura maschile di riferimento per lui e per sua madre, facendogli scoprire inaspettati lati del suo carattere che lo porteranno ad intaccare la monotona superficialità in cui era vissuto sino ad allora.
Il film è una commedia romantica ben riuscita e Hugh Grant ne è l’indiscusso protagonista. La scena in cui Will interviene soccorrendo Marcus mentre, durante una recita scolastica, canta Killing me softly with his song pur di accontentare la madre, naif e depressa, vale tutto il film, e Hugh Grant come padre surrogato è perfetto nell’affrontare il “pubblico ludibrio”, come quando in una delle scene finali di Notting Hill si dichiara in una affollata conferenza stampa “brutto cazzone avariato”, pur di riconquistare la sua amata Anna (Julia Roberts).
A questo film, che avvicina i grandi alle problematiche degli adolescenti, non potevamo che abbinare la ricetta di un dolce che piace a grandi e piccoli: la girella o jelly roll ripiena.

INGREDIENTI: 200gr di zucchero+ un po’ di zucchero a parte – 110gr di farina – 5 cucchiai di acqua – 3 uova intere – ½ cucchiaino raso di lievito per dolci in polvere – scorza grattugiata di un limone – 1 pizzico di sale – marsala o altro liquore o acqua e zucchero; PER IL RIPIENO: marmellata, oppure crema spalmabile al cioccolato (molto nota), oppure fragoline di bosco con panna.
PROCEDIMENTO:
Montare i tuorli d’uovo con lo zucchero sino a farli diventare bianchi e spumosi quando cioè le fruste fanno il “nastro”, quindi unire l’acqua, la farina setacciata ed il lievito continuando a girare con le fruste; infine montare i bianchi montati a neve ferma con il pizzico di sale. Unire i bianchi montati al composto e versare il tutto in maniera uniforme in una tortiera rettangolare (40×27 cm) o nella placca da forno precedentemente foderata con carta da forno, avendo cura di formare uno strato alto un dito.
Cuocere in forno ben caldo a 200° per soli 13 minuti.
Sfornare ancora caldo e rovesciare questa torta bassa ottenuta su di un panno umido ed inzuccherato con zucchero semolato, spennellare la parte superiore con liquore o con acqua e zucchero, quindi arrotolarla su se stessa in modo da modellarla un po’; dopo averla srotolata, spalmare l’interno con della marmellata o con crema di cioccolata oppure con un composto di panna e fragoline di bosco. Quindi arrotolate nuovamente e velocemente (prima che si freddi completamente la pasta perché potrebbe rompersi) aiutandosi con il panno umido e quindi tenere il rotolo ottenuto avvolto nello stesso finché non sia completamente freddo. Togliere lo strofinaccio ed avvolgere il rotolo oramai freddo con pellicola trasparente. Mettere in frigo.
Una volta ben freddo e stabile potete affettare il rotolo o jelly roll in tante girelle e servire.

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