UNA VIENNESE A PARIGI di Ernst Lothar – E/O, 2018

Quello che stiamo leggendo è un diario che venne recapitato a Ernst Lothar nel 1940: lo scrittore lo fece pubblicare l’anno successivo negli Stati Uniti e nel 1942 a Londra, in pieno conflitto mondiale, come monito a tutti coloro che non riconoscevano il pericolo della minaccia nazista e che, di fatto, davano il loro assenso al regime: “Le annotazioni ivi contenute mi sono sembrate così significative e talmente emblematiche delle condizioni psicologiche in cui versavamo noi esuli da decidere di darle alle stampe”.

Autrice del diario è Franziscka Langer. Siamo nel 1939, l’Austria viene occupata dai nazisti e mentre la stragrande maggioranza dei suoi connazionali si rassegna e accetta impotente l’invasione, Franzi, ariana cattolica, non riesce a tollerare né essere in alcun modo complice dell’ascesa di Hitler: abbandona la sua città che ama e i suoi genitori che adora per trasferirsi a Parigi.

Resta abbagliata dalla città, se ne innamora immediatamente; per lei è come rinascere, tornare a respirare la libertà, la tranquillità di poter esprimere qualsiasi idea senza alcuna conseguenza, le serate a teatro, al cinema, i dehors dei bar e dei ristoranti sempre pieni di gente spensierata… tutto l’affascina e a Parigi troverà l’amore della sua vita: Pierre Durand, giornalista de Le Figaro.

Le pagine del diario sono molto coinvolgenti, il racconto di cosa accade è estremamente vivo, le espressioni delle persone, i sentimenti, le paure, l’amore per Pierre, le notizie dei giornali che si fanno sempre più drammatiche, incalzano e trasmettono l’urgenza di continuare la lettura.

Franzi è scappata dalla sua Vienna e ha passato mesi interi a chiedersi se non sarebbe dovuta restare nella sua città per combattere contro l’invasione nazista, si è data della codarda, al funzionario della prefettura di Parigi sì è dichiarata addirittura una “ex-autrichienne”: “Il ministero dell’Interno francese aveva introdotto questa formula per indicare i rifugiati austriaci che non si considerano cittadini del Reich tedesco ma appunto austriaci, come sono sempre stati.”.

Le pagine del diario si caricano sempre più di angoscia con l’avvicinarsi alla fatidica data in cui anche la Francia entrerà in guerra, quella guerra che la diplomazia ha tentato invano di evitare e che si è drammaticamente abbattuta su tutto il mondo, spazzando via ogni certezza, ogni felicità.

Pierre parte per il fronte, mentre Franzi è infermiera volontaria nell’ospedale americano di Neuilly; i nazisti entrano a Parigi e lei scrive: “Da quando ieri ho sentito marciare i nazisti mi sembra che ogni cosa sia stata calpestata – e ovviamente loro vogliono proprio questo, mettere in chiaro che non ci sono più speranze! I loro spaventosi annunci alla radio, i bollettini ingiuriosi sbraitati dai furgoni con gli altoparlanti che percorrono senza sosta i boulevard, l’ordine indecente che hanno instaurato e non si addice a questo posto – tutto deve comunicare un senso di ineluttabilità.

Stavolta Franzi non fuggirà, e affronterà fieramente il suo futuro.

data di pubblicazione:30/05/2018

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