SUBURRA di Stefano Sollima, 2015

16 Ott 2015 | Accredito Cinema, cinema

Per chi, come me, è un accanito fan delle serie Romanzo Criminale e Gomorra, il film di Sollima non rappresenta una delusione ma neanche ripaga completamente le aspettative.

Le note dolenti arrivano proprio dalla regia che non riesce a dare il giusto ritmo, troppo poco serrato e poco avvincente, con pause che spezzano di frequente la narrazione, con scene che ho trovato poco attinenti al contesto (ma perché aleggia per tutta la durata  del film la decisione incombente di papa Ratzinger di dimettersi?) e dialoghi che assumono risvolti comici involontari (uno su tutti la ragazza di numero 8 che da sotto le coperte stile Sandra e Raimondo esorta il fidanzato a farsi giustizia).

Le note liete riguardano i personaggi davvero ben costruiti e magistralmente interpretati che vanno a mio parere tutti citati: in particolare i cattivi (anche perché di buoni non ce ne sono)  da  Manfredi (Dionisi Adamo, vera rivelazione), numero 8 (Alessandro Borghi), Samurai (Claudio Amendola) e il politico Malgradi (Pierfrancesco Favino) ma anche la prostituta Sabrina (Giulia Goretti) e Viola la compagna di numero 8 (Greta Scarano). Menzione a parte per Elio Germano (il PR delle feste mondane) relegato da Sollima ad un ruolo poco convincente e di scarso spessore a cui neanche il grande talento del giovane ma veterano attore riesce a donare un’anima.

In conclusione Suburra è un film sicuramente da vedere, se non altro per la corrispondenza quasi profetica tra finzione e fatti di cronaca, ma a cui manca lo sprint giusto per essere apprezzato totalmente.

 

data di pubblicazione 16/10/2015

 


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1 commento

  1. Il regista di Romanzo criminale la serie e Gomorra la serie, torna a raccontarci la criminalità romana, fra stanze del vaticano, e la dimissione del papa.
    Poi c’è il politico interpretato magistralmente da Pier Francesco Favin. Il nostro politico viaggia su auto blu, fa sesso con le escort, e in particolare con la escort più bella, interpretata da Giulia Elettra Gorietti.
    Poi troviamo il re di Roma, Claudio Amendola, e il boss di Ostia, Alessandro Borghetti, e la donna del boss, Greta Scarano, e poi il prefetto vip Elio Germano, anche lui coinvolto nella criminalità dopo la morte del padre, Antonello Fassari.
    Questo film è ben girato, vediamo una Roma immersa nella pioggia, ua Roma bella ma inquietante. Stefano Sollima dà una versione di Roma come città criminale, potremmo dire che Sollima è il regista del crimine, cioè racconta molto bene quella vita e queele storie.
    Il film ha un buon cast e una buona sceneggiatura. Secondo me in questo week end arriverà al primo posto. La prossima sfida di Sollima è la seconda stagione di Gomorra su skay, che non deluderà chi ha amato la prima.
    Buona visione a tutti.

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