LA STRANEZZA di Roberto Andò, 2022

Girgenti, 1920. Nofrio e Bastiano sono becchini, oltre che “dilettanti professionisti”, pronti a mettere in scena una ‘tragicommedia’; l’ottantesimo compleanno di Giovanni Verga riporta Luigi Pirandello alla sua città natale e la morte della balia del drammaturgo favorisce il suo incontro con i due. Il Maestro è in crisi creativa, ma osservando di nascosto le prove della compagnia amatoriale di Nofrio e Bastiano trae ispirazione per uno dei suoi lavori più importanti, “Sei personaggi in cerca d’autore”.

 

 

Gran parte del racconto di Andò è ambientato proprio in Sicilia, nel quale si prova a mettere in scena l’essenza della poetica di Pirandello, immaginando il modo in cui il drammaturgo siciliano prenda ispirazione per la sua opera più innovativa. Il titolo del film deriva da una battuta che il fantasma della sua balia d’infanzia rivolge al Maestro in un momento di impasse creativa: “quando eri picciriddo, ogni volta che ti prendeva la stranizza, appoggiavi la testa tra le mie ginocchia”. La storia funziona molto bene sul grande schermo con l’evidente alchimia creata dagli attori in scena: Ficarra e Picone, non più ‘guitti televisivi’ ma vere e proprie maschere siciliane, riescono a coinvolgere anche Toni Servillo che, dall’alto del personaggio che interpreta, riesce a creare un legame particolare con Nofrio e Bastiano, dando origine ad una storia che diverte e fa pensare al tempo stesso.

Liberamente ispirato alla realtà, con un tocco di fantasia circa le dinamiche dell’incontro fatale di Pirandello con questa strana coppia di attori amatoriali, l’opera suscita interesse mischiando realtà e finzione, dramma e commedia (quel tipo di commedia che si vede ormai sempre più di rado sui nostri schermi) in un viaggio tra realtà e immaginazione, vincendo anche la non facile scommessa di riunire un attore ‘impegnato’ con il popolare duo comico, grazie anche alla cura di una ambientazione e una scenografia inappuntabili e ai costumi dell’epoca, facendo tornare in mente anche Andrea Camilleri e la sua immaginaria Vigata, a cavallo fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

data di pubblicazione:28/10/2022


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2 Commenti

  1. Buonasera,
    regia azzeccatissima, ambientazione e sceneggiatura accurata, Servillo … sublime unitamente a due attori di livello: Ficara e Picone che veicolano la poetica pirandelliana incarnando “due personaggi” che prenderanno corpo nella scena finale, quando finalmente calceranno le assi del palcoscenico avendo trovato un autore che potrà rappresentarli.
    Dialoghi superbi …Verga rimprovera Pirandello che ha fatto deflagrare il reale.
    La fluidità della vita contrapposta al formalismo ed alle convenzioni che rendono innaturalmente rigida la realtà.

  2. Film piacevolissimo e ben curato dove, peraltro, tra il serio e il faceto si racconta della realtà siciliana in termini crudi ma veri come il caso dei loculi cimiteriali. Film leggero e profondo per ricostruire parte della figura di Pirandello, un genio che aveva realmente capito che la vita è teatro e solo il teatro è capace di rappresentarla nel senso vero.

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