IL LADRO DI NEBBIA di Lavinia Petti – Longanesi, 2015

Eccellente romanzo di esordio che mi ha fatto molto piacere leggere, facendomi ricordare libri che ho letto, amato ed apprezzato molti anni addietro, e che mi hanno fatto capire come sia impossibile vivere senza averne costantemente uno tra le mani.

Il protagonista, Antonio M. Fonte, è uno scrittore di grande successo; un successo che non apprezza e che per lui non ha alcun valore.

Vive con la gatta Calliope nella casa di famiglia ormai decrepita, non ha amici e non ne cerca, e se non fosse per il suo agente letterario non riuscirebbe neanche a tenere fede ai suoi impegni letterari.

La sua curiosità viene pungolata da una lettera che torna al mittente. Una lettera indirizzata a una donna che lui non conosce, o pensa di non conoscere, che ha come mittente lui stesso…

Girovagando per le strade di Napoli, mentre riflette sul significato di quella lettera d’amore che non ricorda di aver mai scritto, Antonio viene attirato da un palazzo che non ricordava esistesse in quel luogo, un palazzo in cui si trova un surreale ufficio di Oggetti smarriti il cui custode raccoglie tutto ciò che viene smarrito, compreso le emozioni, i sogni, i ricordi…

Da qui Antonio decide di ritrovare il suo passato per cercare di capire cosa significassero le parole che ha affidato a quella lettera.

Attraverso l’ufficio “oggetti smarriti” arriverà nella città di Tirnail e da lì, con molte peripezie giungerà fino al luogo che Tirnail cerca di proteggere meglio che può: Mnemosia, perché lì sono custoditi i ricordi e “i ricordi rappresentano la nostra vita, la nostra storia, ciò che siamo stati… senza ricordi un uomo non vale più di una scatola vuota.”

Nel lungo percorso che facciamo, 400 pagine, incontriamo personaggi ai quali impariamo ad affezionarci: il pittore Edgar che sembra essere il Cappellaio Matto di Alice, Nechnabel e i suoi Nox che ci riportano alle fosche tinte della Terra di Mezzo di Tolkien, il Grande orologiaio che fa l’occhiolino all’Architetto di Matrix fino alla vecchia strega con l’arcolaio che non può non riportarci alla mente una Maleficent ante litteram.

Un bel fantasy che, al di là dei personaggi e degli ambienti tipici del genere, ci accompagna nella comprensione della psicologia del protagonista.

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