FOXWATCHWER di Bennet Miller, 2015

Dave e Mark sono due fratelli, con un’infanzia desolata dietro le spalle. Soli per il mondo, hanno sempre dovuto cambiare  casa e quindi si sono morbosamente  attaccati l’uno all’altro.

Si sono dedicati ambedue al wrestler, uno sport dove l’approccio fisico è stretto e carnale,  riuscendo ad arrivare a vertici olimpionici. Dave ha una famigliola felice, con una moglie e due bimbi; Mark vive solo in una casetta un po’trascurata, è un gladiatore solitario e taciturno, Dave è iperprotettivo, ha un bisogno continuo di sentire se il fratello minore sta bene, e vuole sempre abbracciarlo. Un giorno Mark riceve la telefonata di uno degli uomini più ricchi d’America, Du Pont,  uno strano tipo,  appassionato  di wrestler, patriota reazionario, erede di una fortuna immensa e antica, che  si è allontanato dalla tradizione familiare di corse di cavalli per prendere sotto la sua ala,( per la disperazione di sua madre ) i campioni di  lotta della nazione americana, l’ambiguo sport di combattimento, pieno di abbracci e contorsioni, che ha suscitato in lui una passione strana e tardiva. Du Pont ha un progetto ambizioso: ospitare nel suo ranch e allenare  i migliori lottatori, diventare un mentore per loro e far si che vincano le gare più importanti e le Olimpiadi.

L’atmosfera cupa che pervade  tutto il film, diventa ancora più inquietante quando si passa dalla desolazione  della periferia nella parte iniziale all’opulenza della tenuta Du Pont, dove tutto, dagli ambigui solerti collaboratori del padrone di casa, alla presenza ancora autorevole della vecchia madre, ai disturbanti  trofei allineati nella sala appositamente dedicata (“ la cripta del mostro” ) provocano una sensazione di abiezione e un senso di panico,  come propedeutici per una svolta violenta.

E’ una fortuna che questa storia metaforica ma realmente accaduta nel 1988,al tramonto dell’era reaganiana, sia stata girata da un autore sensibile e robusto come Bennet Miller che ha evitato le trappole del genere e ha soprattutto indagato nella psiche dei tre uomini, suggerendo genialmente e con estrema sensibilità  i risvolti e i numerosi sottotesti,

Perfetti i protagonisti, specie l’irriconoscibile Steve Carrel, ma anche Ruffalo, Tatum e il cameo di Vanessa Redgrave.

 

data di pubblicazione 16/03/2015


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