FESTIVAL DEL CINEMA SPAGNOLO – Roma – Quinta Serata

La poesia ha aperto la quinta serata del festival del cinema spagnolo, avvolgendo lo spettatore nella nuvola di  Arrugas, il film di animazione di Ignacio Ferreras basato sull’omonima graphic novel di Paco Roca, già presente in una passata edizione del festival. Ad accompagnarlo in sala, quest’anno, Angel de la Cruz, lo sceneggiatore che ha avuto il compito di curare la trasposizione dalla graphic novel. Compito arduo perché, rispetto al passaggio da letteratura a immagini, qui si tratta di effettuare il passaggio da immagini statiche, come quelle della graphic novel, a immagini in movimento. La sfida ci sembra perfettamente riuscita. Sul perché della scelta di un film di animazione per un soggetto così bello che poteva essere l’occasione di uno splendido film, lo sceneggiatore ha raccontato trattarsi di una scelta del produttore, quella dell’animazione, perché certamente un film d’animazione sul tema dell’Alzheimer avrebbe rappresentato un unicum. E considerando il tema e la storia, l’animazione è riuscita nel compito di rendere ottimista la visione di una storia pur teneramente drammatica.  Dietro le quinte Angel ci ha raccontato del suo prossimo progetto, sempre una trasposizione di una graphic novel di Paco Roca…ma sorridendo ha aggiunto che questa volta si tratta di una commedia! Attenderemo di vederla in una prossima edizione del Festival.

A seguire un film che aveva attirato l’attenzione fin dal titolo: Los tontos y los estupidos. “Los tontos y los estupidos” sono fondamentalmente coloro che vivono felici, e certamente non lo sono i protagonisti del film di cui vediamo le riprese sullo schermo. Il mondo reale, esterno, è ovattato, nei suoni, e incolore nelle immagini. Tutto acquista contorni, colori e voce soltanto all’interno della scatola che è il capannone in cui vengono effettuate le riprese del film. La cosa bella è che nonostante la smaccata evidenza della finzione, l’assenza di una scenografia, se non nei minimi dettagli di un tavolo da pranzo, un letto, un divano, l’interpretazione degli attori, spesso ripresi seduti dietro un tavolo con i copioni alla mano, riesce comunque a farci immergere nelle storie dei protagonisti del film che si sta girando.  Un bell’esperimento e soprattutto un modo interessante di raccontare il percorso che è di tutti i personaggi del film: la ricerca della felicità.

data di pubblicazione 13/05/2015








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