UNTIL DAWN – FINO ALL’ALBA di David F. Sandberg, 2025

(Locandina tratta da cartella stampa)

Clover, con alcuni amici, è alla ricerca della sorella Melanie scomparsa da un anno in situazioni misteriose. Si recano pertanto nella valle, dove sembrerebbe che la ragazza sia stata vista l’ultima volta, per cercare una risposta a quanto accaduto. Occupata una casa abbandonata, i ragazzi presto saranno nelle mani di uno spietato assassino che potrebbe avere a che fare con la sparizione di Melanie…

Until Dawn, diretto dal regista svedese David F. Sandberg, è tratto dall’omonimo videogioco survival horror pubblicato da Sony Computer Entertainment in esclusiva per PlayStation. Non è la prima volta che si riproduce al cinema l’atmosfera di un gioco in cui il gamer interagisce con le immagini, lasciandosi coinvolgere emotivamente. Nel film in questione lo spettatore, pur non avendo a disposizione una tastiera, si troverà comunque a essere parte attiva. Proprio come in un loop temporale dove gli stessi protagonisti dovranno affrontare ripetutamente le efferatezze di un crudele assassino. Per gli appassionati del genere horror/splatter il film potrebbe suscitare un grande interesse anche se le situazioni proposte sembrano ripetersi senza soluzione di continuità. Il plot per la verità non presenta novità di rilievo rispetto ad analoghi film già visti e rivisti in passato. Trovando ispirazione nel videogioco, il regista sviluppa un mix di ambientazioni prestate e solo in parte rielaborate con il risultato di creare scene prevedibili. Pieno di strane creature, frutto di un design inquietante, che rincorrono senza un perché i giovani protagonisti, come veri morti viventi dalle fattezze raccapriccianti. Difficile seguire la linearità di una trama perché il film va preso per quello che è, un horror pieno di brividi ma decisamente non geniale. Il cast si compone di attori quali Ella Rubin, Odessa A’zion, Michael Cimino, Ji-young Yoo, Belmont Cameli e Maia Mitchell. Sicuramente bravi che però non salvano le sorti di un film ai limiti della banalità. Non sembra riuscito il tentativo di adattare Until Dawn alla dinamica del gioco. Del resto era logico che si dovessero trovare dei nuovi strumenti non potendosi creare lo stesso tipo di intervento interattivo. Il regista cerca di introdurre nuovi personaggi e nuove azioni per colpire l’immaginario dello spettatore ma la pellicola non decolla e lascia sicuramente disorientati. Non si capisce in fondo la figura del serial killer che assume varie forme mostruose e che si trasforma continuamente insieme all’ambiente circostante. Ci si sforza invano di avvertire quell’energia che dovrebbe fare percepire il senso autentico del terrore e della morte.

data di pubblicazione:24/04/2025


Scopri con un click il nostro voto:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Ricerca per Autore:



Share This