(Teatro Argentina – Roma, 7/25 maggio 2025)
Al Teatro Argentina di Roma Massimo Popolizio interpreta e firma la regia di Ritorno a casa di Harold Pinter, in prima nazionale dal 7 al 25 maggio, riproponendo senza veli la realtà distopica di un’opera grottesca che a sessant’anni dalla sua stesura mantiene intatta la sua forza nell’esplorare la società anglosassone dei primi anni sessanta ed il mito della famiglia unita negli affetti. L’atto criminale, che si consuma a danno della componente solo apparentemente più fragile di un nucleo familiare, è il primo tassello del puzzle pinteriano che rivela l’amara realtà dei rapporti devianti esistenti tra consanguinei stretti ed il ribaltamento del ruolo rassicurante del patriarcato.
Il capolavoro di Pinter del 1964 esplora tensioni familiari e conflitti emotivi di un Gruppo di famiglia in casa vittoriana. La storia ruota attorno alla figura di Max (interpretato da Massimo Popolizio), un padre anziano ex macellaio, che fatica a mantenere il suo ruolo di capo di famiglia. È un uomo segnato dal tempo e dal peso delle responsabilità, che si aggrappa a un bastone come simbolo di autorità, un misto di rabbia, ironia e occasionali sfumature di tenerezza. Vive in una casa decadente con i suoi due figli maschi, Lenny (interpretato da Christian La Rosa), personaggio ambiguo e a tratti spregiudicato e Joey (Alberto Onofrietti), che coltiva il sogno di diventare pugile, e con il fratello Sam (Paolo Musio), autista che subisce il peso della sua debolezza all’interno del nucleo familiare. Il ritorno a casa del terzo figlio Teddy (Eros Pascale), professore di filosofia che vive negli Stati Uniti, fa scatenare nuove tensioni. Con lui arriva anche la moglie Ruth (Gaja Masciale), una donna dal passato da modella, madre di tre figli che gestisce con consapevolezza il proprio potere femminile in un ambiente dominato dagli uomini.
Ciò che accadrà ribalterà l’equilibrio già precario di quella famiglia. Il cinismo, la crudezza, l’humor nero di Pinter si manifestano qui al massimo livello. Ruth è la figura chiave nel gioco di potere e da vittima si trasforma in carnefice. La manipolazione maschile è solo apparente in quanto la donna accetta la proposta di prostituirsi ma sarà lei a dettare le condizioni per la sua professione, usando il suo corpo e la sua sessualità come strumento di potere.
Una commedia noir in cui tutto succede dentro, in cui si mescolano serio e grottesco, tragico e comico.
Popolizio dirige una compagnia di attori capaci di dar vita a personaggi segnati da frustrazioni e tensioni emotive che si mescolano a momenti di umorismo nero e colpi di scena. Dinamiche familiari distorte, potere, violenza, disgregazione delle relazioni. L’allestimento vuole mettere in evidenza proprio questa complessità che si nasconde dietro a ogni parola e gesto. Un gioco teatrale tra verità nascoste e segreti di famiglia, un viaggio dentro le paure, le ambizioni e le delusioni di un nucleo familiare dove l’affetto è avvolto da un’insidia costante.
data di pubblicazione:09/05/2025
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