Dallo sceneggiatore/regista, premio Oscar® per Parasite, Bong Joon Ho, arriva la sua nuova esperienza cinematografica, dove l’improbabile eroe Mickey Barnes (Robert Pattinson) si ritrova nella straordinaria circostanza di lavorare per un datore di lavoro, che richiede il massimo impegno per il lavoro: morire, per vivere.
Mickey è una persona piuttosto nella media, ancora più di classe inferiore, potremmo definirlo un classico loser delle più svariate esperienze cinematografiche passate, un uomo qualunque che, inguaiato nella vita terrestre e inseguito da folli strozzini, decide di intraprendere un folle viaggio, in astronave, destinato in un immaginifico pianeta chiamato Niflheim.
Sono questi i presupposti della nuova opera di Bong Joon Ho, tratto dal romanzo fantascientifico di Edward Ashton dal titolo Mickey7, che dopo Parasite si cimenta in un’altra sceneggiatura, legata alla classe sociale e al modo in cui le persone si trattano a vicenda, sicuramente accentuando la malvagità degli esseri umani gli uni verso gli altri, inserendo anche un concetto così unico: la stampa umana, una cosa molto diversa dalla clonazione umana. Oltre a Pattinson, c’è anche Mark Ruffalo che interpreta un personaggio chiave, il cattivo e il dittatore, si potrebbe dire, personaggio legato alla satira politica e agli aspetti comici di questo film, un megalomane perso nella sua folle visione di conquistare un altro pianeta per creare una nuova civiltà umana migliore e più “pura” della precedente. Ogni riferimento a Elon Musk non è assolutamente casuale. Toni Collette interpreta sua moglie, Ylfa, altro piccolo propulsore che guida la storia. Nasha (Naomi Ackie) è in realtà il personaggio più potente, più carismatico e valoroso, una vera e propria guida per Mickey.
Questo è un film che potrebbe sembrare di fantascienza, in cui le persone vanno su pianeti alieni, dove c’è un’astronave e tutto il resto, ma parla anche di un sacco di persone sciocche, che lo rendono molto divertente in alcuni tratti, facendone anche una commedia e una storia molto umana, con un senso dell’umorismo selvaggio.
Sebbene appaia meno geniale rispetto al suo precedente capolavoro, riesce comunque a stupire, intrecciando comicità grottesca e critica sociale attraverso un paladino imperfetto che cerca di fare del suo meglio in modo inadeguato.
data di pubblicazione:05/03/2025
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