Francia, anni’80. Due adolescenti: Jackie di buona famiglia studia, Clotaire è un teppistello che finisce in un brutto giro. Si incrociano ed è subito Amore. La vita ed una condanna a dodici anni di galera, pur se innocente, li separano. Scontata la pena Clotaire cerca vendetta. I due si ricercano ed è di nuovo Amore…
Presentato a Cannes ’24, un successo strepitoso in Francia (4,9 milioni di spettatori). Ecco finalmente sui nostri schermi il quarto film del talentuoso Lellouche.
Come valutare L’Amour Ouf? Un film passionale? Un affresco visivo generoso, debordante, sincero e seducente? Una commedia romantica? Un Polar? Oppure solo un lungo guazzabuglio chiassoso ed eccessivo in tutto? Secondo il regista: “ci sono mille modi per realizzare un film e mille modi per raccontarlo. Si può puntare sull’estetica, sulla concretezza, sull’astrattezza … e anche sulla passione!”
Lellouche sfida tutte le convenzioni cinematografiche e apre il suo cuore. Fa una grande dichiarazione d’amore per il Cinema e si prende il rischio di un’eccessiva generosità. Filma evidentemente tutto quello che ama ed ama tutto quello che filma. Una passione febbrile pari solo alla passione amorosa dei suoi giovani innamorati. Un lavoro che gioca con il Cinema: Scorsese ed i suoi gangster, P.T. Anderson e la psiche umana, John Woo ed i combattimenti e – perché no? – anche qualche sequenza musicale. Tanti riferimenti, un mélange di generi: romanzo epico, dramma sociale, film di rapine, polar, mélo e commedia romantica, il tutto con piccoli tocchi di humour ben collocati. Forse un po’ troppa roba, troppi cliché e troppo ambizioso.
Si resta perplessi. Ciò non di meno, e questa è la vera magia, L’Amour Ouf e il suo affresco romantico e violento che si spalma per decenni seducono lo spettatore che si lascia trascinare nel vortice di passioni. Un film che al di là degli eccessi realizzativi è comunque visualmente ricco di contenuti e di belle idee, di una buona messa in scena ed è ben ritmato ed equilibrato. La ricostruzione dell’epoca è precisa in ogni dettaglio. Da un punto di vista tecnico poi Lellouche sa fare il suo mestiere: inquadrature con movimenti di camera originali, effetti ottici e cromatici singolari, montaggio incalzante e buona gestione delle scene d’azione. La colonna sonora pop è buona complice. Apprezzabile infine il lavoro del regista sugli attori e con gli attori che interpretano i due protagonisti nelle loro diverse età e fasi della vita, capaci tutti di recitare con intensità e credibilità sui vari diversi registri.
L’Amour Ouf è un affresco veloce di quasi tre ore. Un film di grande generosità che vibra di passione. Un lavoro ricco e debordante, lungo e non certo perfetto, con qualche problema di scrittura e di coerenza narrativa ma stravagante, romantico e coinvolgente, con istanti di grazia che compensano le mancanze. Passione ed entusiasmo dominano su tutto e possono respingere o sedurre il pubblico perché, si sa, gli stessi difetti possono affascinare e trascinare in un amour ouf.
data di pubblicazione: 6/06/2025
Scopri con un click il nostro voto:
“CI DONO AMORI CHE NON MUOIONO MAI”e che sopravvivono nonostante che la vita scorra con dolore,assenza e sconfitte,e che continuano a brillare come lucciole che illuminano il cielo buio e diventano il simbolo di tutto” l’Amore che non muore”
È l’esperienza emotiva forte che ci spinge,nonostante gli eccessi di scene violente e talvolta ,direi ,eccessive,a SPERARE,anche quando tutto sembra perduto.