Imprenditore super ricco, Anatole Zsa-Zsa Korda, tipino, peraltro poco raccomandabile, va alla ricerca della sua giovane figlia Liesl, nel frattempo diventata novizia cui intende lasciare la sua ingente fortuna. Prende tale decisione a seguito di un ennesimo attentato subito mentre vola sul suo jet personale. Ovviamente è solo uno spunto per dipanare spassosi legami familiari e invenzioni surreali alla maniera del talentuoso regista americano.
Tra inevitabili colori pastello, accuratezza e singolarità dei costumi (opera della nostra Milena Canonero), rimandi frequenti alle commedie slapstick, cast stellare di amici e amiche, torna il cinema inconfondibile di Wes Anderson, quasi un genere a sé stante oramai. Sempre uguale, sempre col suo marchio indelebile, quello di Anderson è un universo immaginario seppure intriso di inevitabili riferimenti a personaggi del nostro tempo. Dopo Asteroid city e l’Oscar per La Meravigliosa Storia di Henry Sugar (visto solo in streaming), è tornato in Concorso per la quarta volta al festival di Cannes con La Trama Fenicia. Apparso sulla terra nel 1969 a Houston, introverso studente di filosofia presso l’università di Austin, Wes si nutre da sempre di arte e cultura pop. Così i suoi film che per molti lo rendono un genio, per altri solo un “regista fighetto e ripetitivo”, divisivo certo, ma anche ricco di innegabile talento e fantasia. Senza dubbio riuscitissimi I Tenenbaum o Le Avventure Acquatiche di Steve Zizzou, in cui gabellava ricchi e viziati personaggi, al tempo stravaganti e bizzarri, ma ancor più Grand Hotel Budapest, o il recente Asteroid City, ne hanno accresciuto fama e contrasti. Il film visto a Cannes, di recente uscito nelle sale italiane, non sembra distaccarsi di molto dai precedenti appena citati. Un gioco di scatole cinesi, ora riuscitissime, ora inespresse o persino incomprensibili. gestite da grandi star, con Benicio Del Toro, a farla da campione, nel ruolo del capitalista enigmatico e corpulento. Lo affiancano, Mia Threapleton (sorella Liesl), talentuosa figlia di Kate Winslow e Michael Cera (Bjorn) nei ruoli protagonisti, con Mathieu Amalric, Jeffrey Wright, Scarlett Johansson, Tom Hanks, Bryan Cranston e compagnia cantando in fugaci amichevoli camei. Quinta sceneggiatura a quattro mani con il fidato Roman Coppola, La Trama Fenicia si discosta solo leggermente dalle precedenti produzioni del prolifico genietto di Houston, perché pur mantenendone i tratti distintivi e caratteristici: iperboli, giochi di parole, toni e situazioni sfumate, inquadrature simmetriche (alla Kubrick) e prospettive inconsuete, scene che sembrano quadri, appare, in ultima analisi, meno frivolo e lezioso, intrecciando da par suo dinamiche familiari, thriller e giochi di potere. Tutto per confezionare il solito, fra parentesi, film di Anderson, bello e frustrante al tempo stesso, con i suoi stilemi narrativi, spesso confusi ed enigmatici, i suoi aspetti calligrafici, i suoi deliranti dialoghi tra l’assurdo, e l’irreale(?), sempre comunque ben orchestrato e piacevole, anche se inevitabilmente di non facile fruizione per tutti.
data di pubblicazione:29/05/2025
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Ho apprezzato molto questo film. Divertente e a tratti demenziale. Regia molto curata in ogni dettaglio. Come ciliegina sulla torta i costumi curati dalla Canonero e un cast eccellente. A chi piace il genere Anderson ovviamente. Non è da tutti…