Inizio anni 2000. Holland è un’idilliaca cittadina del Michigan legata alle proprie origini olandesi. Nancy (N. Kidman) insegnante e casalinga, nel vuoto emotivo del suo quotidiano inizia a dubitare del marito (M. Macfadyen). Con l’aiuto interessato di un collega scoprirà che la realtà è ben diversa.
Nella massa di film anonimi ed insulsi offerti dalle piattaforme, Holland attrae subito per il suo cast interessante. Diciamolo subito, è un film che si lascia guardare e svolge il suo compito essenziale di intrattenere. Una confezione attraente arricchita da belle riprese e da un’ottima fotografia. Una bella scatola colorata ma ahinoi vuota dentro. Solo buon look e poca sostanza!
La regista punta il dito sull’ambiguità e l’ipocrisia della provincia americana. Un’apparente serenità in cui nulla è come appare. Un tema abbondantemente trattato sul grande schermo. La cineasta lo affronta sotto forma di Thriller. Nelle intenzioni un thriller psicologico teso ad evocare il torbido dietro le facciate, ad analizzare le coscienze ed il progressivo scivolamento del quotidiano verso l’ambiguità e l’horror, in un crescendo di tensione. Sulla carta di sicuro un approccio interessante ed allettante. Un mix di noir, di black comedy, di dramma familiare e di horror. Però l’operazione di fondere più generi non funziona perfettamente. Il film infatti non è così profondo da scavare nelle coscienze, non così ironico e graffiante da poter essere una commedia o una satira di costume, non così teso da essere un thriller, né così duro da essere un horror.
L’intrigo lineare e tradizionale, perde subito di tensione e risulta meccanico e prevedibile. Il ritmo è ineguale, molto lento salvo un’accelerazione brutale per il finale aperto. Questo squilibrio narrativo unito ad una scrittura frammentata nuoce alla fluidità dell’opera. Peccato! perché la regista ha un buon senso estetico, la sua messa in scena è interessante, le riprese sono ben costruite. Il ricco potenziale narrativo resta però inespresso schiacciato proprio dalla mediocrità della sceneggiatura. Tutto è solo accennato, non sviluppato e privo dell’intensità necessaria a sostenere la suspense. Il Cast fa quel che può ed anche di più, la Kidman recita con intensità oscillando con mestiere collaudato fra fragilità e determinazione ma anche lei si trova compressa dalla superficialità dello script.
Holland è quindi solo un discreto film di mero intrattenimento televisivo. Assolutamente nulla più! Un telefilm che si ferma alla superficie ed alle intenzioni e che deluderà gli amanti della Suspense vera, delle narrazioni ben padroneggiate e dei personaggi complessi.
data di pubblicazione:30/04/2025
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