(Teatro Biondo d’estate – Complesso Monumentale di Sant’Anna alla Misericordia, Palermo, 27/28 Giugno 2025)
Giusto è nato su una minuscola isola popolata esclusivamente da uccelli che hanno scelto proprio quello scoglio impervio per nascere e per morire. Lui si chiama così per un malinteso con l’ufficiale dell’anagrafe. Abita a Milano, lavora in un ente pubblico e condivide casa con una donna che non incontra mai. Con loro vive anche Salvatore, un calabrone che cerca invano una via di fuga dalla sua situazione claustrofobica. Giusto si sente sempre fuori posto in un mondo di ingiusti che approfittano della sua natura docile e della sua disponibilità verso tutti…
Rosario Lisma, siciliano doc, scrive e interpreta un testo che ha il sapore del grottesco ma che, nello stesso tempo, induce a una profonda riflessione sulla vita di oggi. Il protagonista è una figura mediocre per la società in cui viviamo, unico e solo in un mondo dove impera il principio di auto referenzialità. Come un personaggio kafkiano, Giusto vive nell’ombra della sua stessa esistenza, circondato da gente senza scrupoli che mira esclusivamente ad affermare il proprio ego ipertrofico. I suoi colleghi scaricano su di lui le proprie frustrazioni, convinti di poter vivere a scapito degli altri perché si sentono superiori e quindi degni di ammirazione. L’unico soggetto che è disposto ad ascoltarlo e consigliarlo per il meglio sarebbe il calabrone con il quale condivide casa. Per la verità anche lui non se la passa proprio bene. La sua tenacia lo spinge a disegnare enormi finestre sui muri della sua stanza per poi tentare di attraversarle. Solo lui incoraggia Giusto a perseverare nella realizzazione del suo unico desiderio. Un desiderio al momento irrealizzabile che consiste nel poter baciare almeno una volta Sofia Gigliola, detta la Balena per le sue più che generose forme. Lei è la figlia del suo capo, temutissimo da tutto il personale che manifesta nei suoi confronti fedeltà e sudditanza. In questo sentito monologo, pieno di battute amare ma anche sagaci, Lisma dimostra una notevole bravura e disinvoltura recitativa. La scena è praticamente vuota come vuota è l’atmosfera che circonda il protagonista. Un’attenta analisi sulla natura del proprio essere e di come poter apparire, a rischio di snaturare l’essenza delle cose. L’illusione di poter controllare ogni situazione per porre sé stessi al centro di un universo che si sfalda giorno per giorno e non lascia speranza di redenzione. Lo spettacolo, prodotto dalla Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, è presentato nel grandioso portico rinascimentale del chiostro seicentesco del convento dei padri Francescani, oggi sede della Galleria d’Arte Moderna di Palermo. Ottima location dove il teatro incontra la Città e la Città incontra sé stessa attraverso l’arte.
data di pubblicazione:28/06/2025
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