Indovina chi viene a cena, stasera? FolleMente è il racconto di un primo appuntamento. Uno come tanti, forse. Con lui che si presenta alla porta tenendo in mano un mazzolin di fiori mentre lei prova l’outfit fino all’ultimo secondo utile. Sarà soltanto un’avventura? Ma soprattutto, si tratta davvero di un tȇte-à-tȇte?
Tutto accade in una sera. Sono un uomo e una donna (Edoardo Leo, Pilar Fogliati) in un interno. Fatto di mobili, divani, pareti. Con una piccola veranda “fantasmagorica”, che dà sulla strada. E che si cambia, all’occorrenza, in una sorta di lanterna magica. Quinte e palcoscenico raccolti in un unico luogo, qui prendono forma le emozioni che ciascuno di noi conosce bene o ricorda. Imbarazzo e ritrosia da “prima volta”, desiderio di aprirsi e paura di sbagliare (un solo pensiero può rovinare tutto!), pause di silenzio e rossori improvvisi. Una captatio benevolentiae in piena regola mira a conquistare la simpatia dello spettatore, ad estorcere tenerezza, persino. Sin dalle prime scene. Lui che inciampa ogni tre passi sulle tante suppellettili, nell’appartamento in penombra che “fa atmosfera”. Lei che “scivola” su quel lapsus impudico (ci sdraiamo a tavola? …l’ho detto veramente?!), per poi incepparsi in un singhiozzo molesto e pressoché infantile. Tutto ciò non può che far sorridere. Ma il sale – ed anche il pepe, direi – della storia è dato dalla presenza di altri otto personaggi, quattro per parte, icone delle identità maschili e femminili, con caratterizzazioni da manuale e qualche guizzo insolito. Impersonati da attori reali – brillanti negli interventi, credibili nella mimica e nelle battute – questi personaggi “altri” altro non sono che parti della mente, di lui e di lei. Tratti diversi, spesso contrastanti, di una stessa personalità. Impeccabile Rocco Papaleo nel ruolo del disilluso, sorprendente Maurizio Lastrico che quanto a soavità batte sul campo la “sognatrice” Vittoria Puccini. Semplicemente straordinaria Emanuela Fanelli, la simpatica seduttrice. E comunque bravi tutti.
In questo allegro carosello si avvicendano erotismo e romanticismo, voglia d’indipendenza e bisogno d’amore. Ma anche razionalità, prudenza e un pizzico di disincanto. Presenti sulla scena dall’inizio alla fine, questi “prodotti della fantasia” sono in realtà più veri di quanto non si possa credere. Fanno sorridere ma tengono viva l’attenzione, discutono e si scontrano tra loro ma rimangono lì, spostandosi di un pouf appena. Sono la famiglia – talora ingombrante – che avvolge e che scalda, sono gli amici che non ti abbandonano. Che stanno lì a smussare, sostenere, lavorare di dialettica, dare una mano. E che risolvono alla fine ciò che da soli, in una coppia, forse non si potrebbe. Perché in due è bello, ma in tanti – tutti insieme appassionatamente – è meglio. Lo abbiamo detto davvero?!
data di pubblicazione:28/02/2025
Scopri con un click il nostro voto:
Scontato,superficiale
Non dice nulla che già non sappiamo
Non evoca nessuna riflessione profonda.
Dialoghi superficiali,nessuna emozione
Interessante. Grazie Daniela
Ho visto anche io il film e condivido il giudizio e la bella recensione. Veramente un film gradevole che intrattiene con leggerezza, intelligenza, stile ed eleganza. Una piccola perla, una buona idea sceneggiata con un certo respiro, ben interpretata e ritmata.