DIARIO DI UN DOLORE da C.S. Lewis, un progetto di Francesco Alberici

19 Gen 2025 | Accredito Teatro

con Francesco Alberici e Astrid Casali

(Teatro Basilica – Roma, 16/19 gennaio 2025)

Realtà e finzione. Vita vissuta e teatro. Come si rappresenta sulla scena il dolore? Il progetto di Francesco Alberici, realizzato insieme a Astrid Casali, Ettore Iurilli e Enrico Baraldi, ragiona sugli effetti provocati dalla perdita di una persona amata, attraverso le parole dell’autore de Le cronache di Narnia e la personale esperienza dell’attrice Astrid Casali. 

Tutto vero quello che Astrid Casali racconta di sé stessa in scena. Figlia d’arte, la madre attrice e il padre, Renzo Casali, regista fondatore di una sua compagnia. Una seconda famiglia per Astrid, cresciuta credendo alla magia del teatro. Un destino più che una scelta per lei il palcoscenico. Quindi la decisione di iscriversi a una scuola di recitazione. Ma non quella del papà, che nel frattempo si ammala fino ad andarsene per sempre. Fu Astrid a ricevere la telefonata che ne annunciava la morte una mattina a colazione, mentre si preparava per la scuola. L’incredulità, la negazione, la rabbia, la confusione sono solo aspetti di un processo doloroso che cerca dei modi per esprimersi.

Il dato biografico è il materiale su cui Francesco Alberici, in scena nei panni di autore e regista, costruisce la drammaturgia. Anche lui ha un dolore da esprimere, più mentale che fisico. Lo racconta attraverso l’autoritratto di Franz Ecke, dove l’artista austriaco appare con il volto incerottato e tumefatto. A volte non si hanno parole per descrivere quello che si prova. Oppure quello che si prova non è abbastanza doloroso se paragonato ad altro. Ma come quantificare il dolore? Esiste una misura per classificarlo in intensità o gravità? E come si rende sulla scena? La classifica è inutile e lo spettacolo – che ha debuttato nel 2020 al Romaeuropa festival, prodotto da SCARTI – Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione – mostra la funzione del teatro di essere prova, tentativo di rappresentazione della realtà. Gioca un ruolo importante l’improvvisazione che mantiene gli attori ancorati alla verità che vogliono trasmettere, ovvero sé stessi.

Siamo nel territorio dell’indagine, dove si studia e ci si pongono domande. A segnare il percorso della riflessione – come un canovaccio o una mappa da cui estrapolare pensieri e direzioni – il libro autobiografico di Lewis. Quattro quaderni, che diventano altrettante tappe dell’itinerario drammaturgico, in cui lo scrittore annota le riflessioni e i ragionamenti intorno alla malattia e alla morte dell’amata moglie. Non esiste un unico modo per reagire e manifestare il dolore. Ognuno scrive il suo diario.

data di pubblicazione:19/01/2025


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