UN AMORE SOPRA LE RIGHE di Nicolas Bedos, 2018

Il racconto di una lunga storia fra lo scrittore Victor (Nicolas Bedos) e la bella, intelligente ed amorevole Sarah (Doria Tiller) che, splendida figura di donna colta e tenace, ne riesce a divenire moglie, musa ed eminenza grigia che sa agire nell’ombra con discrezione, interagendo intelligentemente con la crescente notorietà del marito. Quasi 50 anni di vita in comune con tutte le sue sfumature, belle, buffe, tristi e gioiose, fra gli alti e bassi, le separazioni e le riconciliazioni di un “Amore Irreversibile” fuori del comune.

 

“Dietro ad ogni uomo di successo si nasconde sempre un grande donna”: sarebbe interessante sapere se questo assioma si adatti o meno anche alla coppia Bedos – Tiller oltre che nel film anche nella loro vita quotidiana. Ancor più interessante sarebbe poi sapere se corrisponda anche alla realtà artistico/creativa della nostra coppia l’intrigante colpo di scena nel sottofinale del film. Ovviamente non possiamo anticipare nulla, ma di certo possiamo già dirvi che Un Amore Sopra Le Righe è un doppio esordio ben riuscito. Fortuna? Abilità? Entrambe!

Il film è difatti il positivo debutto nella regia di Bedos ed anche l’esordio brillante come attrice della Tiller. Entrambi hanno anche scritto a quattro mani sia la sceneggiatura che i dialoghi. I due sono ben conosciuti in Francia, lui è un affermato scrittore, polemista, umorista ed attore (Tutti pazzi per Rose e Turbolenza d’Amore), lei invece è una star della TV. Il film è dunque un’opera prima ambiziosa con un approccio quasi femminista perché, ben più che Victor, è Sarah al centro del racconto, un vero omaggio alle donne, soprattutto a quelle che vivono nell’ombra e da lì sostengono ed esaltano i talenti dei loro uomini illuminati dal successo. Bedos dirige con maestria e mano salda con toni graffianti, spesso coraggiosamente provocatori, scorretti ed irriverenti, giocando “con e contro” i vari clichès sui benpensanti, la borghesia retriva, la cultura ebraica, gli intellettuali radical chic, agendo sui diversi livelli di narrazione, tutti legati fra loro dalla voce narrante di Sarah che ricorda la vita della coppia. La sua regia, in una messa in scena gradevole, riesce abilmente a gestire il susseguirsi di situazioni che accompagnano i 45 anni della storia, senza mai ripetersi, evitando di perdere di vista il filo del racconto. Riesce anche a mantenere costante, con tratti di gradevole comicità e dialoghi frizzanti, il ritmo ed il tono brillante della narrazione.

A guardare bene si può cogliere più di qualche ammiccamento a W. Allen o a J. Cassavetes. La Tiller è una piacevole scoperta (ha il fascino della J. Birkin di una volta), ha talento di vera attrice, si impone da subito con un’interpretazione molto convincente e naturale, e, pur nella bella alchimia fra i due attori, è lei che prevale. Eccellenti le caratterizzazioni degli attori secondari. Geniale il colpo di scena dell’epilogo. Qualche difetto è riscontrabile nella lunghezza del film ed in qualche eccesso di verbosità. Piccole cose per un esordio. Un Amore Sopra Le Righe è dunque una gradevole commedia romantica, una graziosa, intelligente e tenera storia sull’”Amore Irreversibile”, un po’ melò, un po’ ironica, graffiante, a tratti commovente e con un pizzico di humour nero.

Un commento “rubato” all’uscita dal cinema:”… rapiti da una storia d’amore che rimane, nonostante la vita, totalmente integro ed esclusivo, forse anche troppo! … Un Amore così si può vedere solo nei film?? …”

data di pubblicazione: 19/3/2018


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1 commento

  1. Credo che senza la recensione non avrei visto il film, ma, solleticato, ho colmato la lacuna e devo riconoscere che si tratta di un’operina intelligente e mai banale. Penso che Bedos oltre al debito di riconoscenza verso il miglior Woody Allen ( quello delle commedie brillanti) debba pagarne uno al grande Truffaut, mutatis mutandis, infatti, non ci sono anche in filigrana Antoine e Doinel nel ritratto dei due protagonisti? Certo una ventina di minuti in meno questa volta il produttore avrebbe potuto farli senza penalizzare la pellicola.

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