THANKS FOR HURTING ME KAFKA. UN TRIBUTO POSTUMO – Regia, coreografia, scene e costumi di Enzo Cosimi

28 Set 2017 | Accredito Teatro

(Teatro India – Roma, 26 e 27 settembre 2017)

A chiusura della terza edizione della rassegna Il Teatro che danza-Vetrina sulla coreografia contemporanea, il Teatro India di Roma ha ospitato la Compagnia Enzo Cosimi con la prima nazionale di Thanks for hurting me Kafka. un tributo postumo con regia e coreografia  dello stesso Enzo Cosimi, che ha curato anche le musiche insieme a Stefano Galanti.

Autore e artista tra i più noti e autorevoli della coreografia italiana contemporanea, capace di suscitare forti emozioni con le sue creazioni, Cosimi dopo Fear party, sulla paura collettiva, e Estasi che affronta il tema del desiderio e il rapporto tra questo e gli aspetti più profondi generati oggi nella società contemporanea, chiude la trilogia Sulle passioni dell’anima proponendo a Roma, in anteprima nazionale, una performance complessa, un tributo postumo al grande Franz Kafka,  dedicata all’esperienza emozionale del dolore.

Attraverso percezioni e sensazioni, percorsi del ricordo e visioni oniriche, Thanks for hurting me racconta la catarsi del dolore, visto non più come condizione da evitare e rifiutare, bensì percorso di crescita e purificazione, attraverso l’ascolto dell’io più intimo che aiuta ad accettare e superare, rendendo l’uomo più permeabile e forte e più in sintonia con i misteri della vita e del mondo.

Come lo stesso Cosimi sottolinea “ Il dolore – processo di purificazione che permette di santificare l’uomo, di allontanarlo dalla vita – permette di aprirsi ai segreti del mondo. L’avvento del nichilismo ha annullato ogni valore metafisico in un sistema votato al dominio planetario della tecnologia e della scienza. Quindi il dolore viene estirpato dalla vita perché non abita più persone ma strumenti. Dal mutato rapporto col dolore sorge una nuova koinè del pensiero che celebra il mondo virtuale, la velocità e la narcosi, in una sola parola, la fuga”.

La drammaturgia del lavoro si sposa perfettamente con l’universo Kafkiano attraverso visioni e costruzioni della mente; il dolore insegna ad ascoltare e a trasmettere l’unicità dell’essere umano.

Narrazioni sovrapposte in cui storie vere e biografie inventate si mescolano fra loro, in cui si mette in crisi l’idea della storia unica e oggettiva, creando una drammaturgia a più livelli, multidimensionale, senza confini tra le discipline artistiche, mettendo il corpo al centro del processo creativo.

Opera a tutto tondo di Enzo Cosimi che firma regia, coreografia, scene e costumi mentre l’interpretazione e la collaborazione alla coreografia sono di Paola Lattanzi, Elisabetta Di Terlizzi, Alice Raffaelli.

Brave le tre interpreti a condurci nel percorso di sofferenza ed espiazione, attraverso il gesto ripetuto ed esasperato, il sentiero accidentato da percorrere, le pause e le convulsioni. Una contrizione che alla fine sublima il dolore e lo rende umano.

Uno spettacolo ipnotico e non esasperato, ritmico ma privo di sussulti emotivi, poco accattivante  ed asciutto.

data di pubblicazione:28/09/2017


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