ROMA EUROPA FESTIVAL GISELLE – Regia e coreografia di Dada Masilo

(Teatro Olimpico, Roma – 28 settembre/1 ottobre 2017)

La bravissima Dada Masilo ha portato in dote al ricco calendario del Roma Europa Festival 2017 la propria rivisitazione di uno dei balletti classico romantici per eccellenza: Giselle di Adolphe-Charles Adam. Mai come in queste ultime settimane la cronaca mondiale, e quella italiana in particolare, è segnata da molteplici brutali episodi di violenza sulle donne. Ed in questo triste susseguirsi di tragedie, apparentemente destinate a non trovare fine, il balletto di Dada Masilo offre una rivisitazione del classico scevra da rotture maldestre che rendono l’Opera incredibilmente attuale.

La Giselle “ridisegnata” dalla prima ballerina Masilo è una contadina che lavora in una fattoria vinicola sudafricana della fine del 1800 e a far da sfondo a questo scenario ci sono i delicati ed eleganti disegni di William Kentridge, l’artista sudafricano, famoso autore di disegni, incisioni e film di animazione creati dai suoi preziosi disegni a carboncino, molto legato alla città di Roma anche per l’Opera “Triumphs and Laments” che ha realizzato come un murales lungo un tratto della banchina del fiume Tevere. Giselle e i danzatori protagonisti del balletto – la madre di Giselle, il principe Albrecht sotto le mentite spoglie di contadino Loys, il geloso guardiacaccia Hilarion e le Villi – danno voce alla storia attraverso passi di danza classica sapientemente mescolata a elementi moderni che talvolta rievocano danze dal lontano sapore tribale nonché quella dalle sfumature del genere r&b. Il tutto in perfetta simbiosi con l’iniziale musica tratta dal repertorio classico di Adolphe-Charles Adam che poi lascia il posto alle musiche composte per Dada Masilo da Philip Miller sulla base di quelle originali. Il balletto ripercorre fedelmente la trama del libretto originale ma ecco che nel secondo atto emergono i due elementi di stacco. Il primo è che le Villi, le creature paranormali, le fate-fantasmi delle donne morte per amore o morte infelici perché tradite e abbandonate, non sono soltanto donne ma anche uomini, tanto che Myrtha, la regina delle Villi, è interpretata dal ballerino Llewellyn Mnguni. Questa scelta è un chiaro segno di solidarietà della coreografa Masilo contro l’omofobia, che soprattutto in Sud Africa è ahimè ancora molto radicata, anche per ribadire come nella parità tra uomo e donna è bene ricordare che anche gli uomini soffrono per amore. Il secondo, e radicale, elemento di “rottura” con la versione classica è dato dal finale: la Villi Giselle questa volta non salverà il proprio amato Albrecht che l’ha condotta alla morte, ma porterà a compimento la missione di vendetta sotto la guida dalla Regina delle Villi e delle sue adepte. E, nella società moderna che mai come oggi è segnata dal proliferare incontrollato di atti di abusi e violenze spesso fatali per migliaia di donne di ogni età, il finale scelto da Dada Masilo appare come una simbolica e corale punizione drastica per tutti quei carnefici ancora liberi di fare del male o che comunque rimangono indifferenti o insensibili all’efficacia deterrente e rieducativa della pena inflittagli.

Un balletto che rapisce per il ritmo moderno ben diretto e interpretato da tutti i danzatori, dotati di una grande forza comunicativa e di un’ottima mimica, a cominciare dalla bravissima “Dada-Giselle” che ha ricevuto la standing ovation dell’intero Teatro Olimpico.

data di pubblicazione: 2/10/2017


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