ROMA EUROPA FESTIVAL FRACTUS V – Regia e coreografia di Sidi Larbi Cherkaoui

(Auditorium della Conciliazione – Roma, 26 e 27 settembre 2017)

Dopo Sasha Waltz Roma Europa Festival segna anche il ritorno del grande coreografo e danzatore Sidi Larbi Cherkaoui, impegnato a presentare in prima nazionale, il 26 e 27 settembre 2017 all’Auditorium Conciliazione di Roma, lo spettacolo Fractus V.

Una riflessione straordinaria e sensibile sul tema del conflitto tra informazione e manipolazione, tra pensiero e differenze culturali e integrazioni multiculturali, frutto di riflessioni e scambi con il filosofo e linguista Noam Chomsky. A incarnarle sulla scena, oltre lo stesso Cherkaoui, quattro danzatori dalla provenienza geografica e dal background diversissimo e un gruppo altrettanto nutrito di musicisti, che esplorano e fondono percussioni giapponesi, sonorità coreane, voci congolesi e sarod indiano. Cherkaoui continua a essere un incessante esploratore di geografie, discipline e culture, esteta di una ricerca permeata dal desiderio di commistione culturale.

Fractus V è anche una nuova esplorazione nelle modalità di comunicazione della società contemporanea e, al contempo, un altro tentativo di reinventare la propria identità.

E tutti gli interpreti, pur mantenendo i loro linguaggi di origine, finiscono per mettere corpi e movimenti in dialogo fra loro creando una nuova comunità.

In scena vengono recitati i testi di Chomsky. L’opera di Chomsky afferma qualcosa di molto importante: tutti i sistemi di assetto di una società ‒ sia essa monarchia, democrazia o qualunque altro sistema ‒ produrranno sempre delle vittime, in coloro che vivranno ai margini o che saranno esclusi dal sistema.

Le immagini in video dello spettacolo ricordano il racconto della cronaca dei nostri giorni: rifugiati che sbarcano sulle spiagge e, in parallelo, immagini di personalità politiche che affermano che tutto va bene, che non c’è da preoccuparsi di niente…

Molti artisti superano le frontiere geografiche e politiche perché è ciò che l’arte fa da sempre.

E Fractus è la frattura, non solo intesa come atto fisico ma metaforicamente, come separazione e crisi identitaria che sottolinea come tutte le persone siano tutti una parte di un unicum che lotta tra la frattura e il ricongiungimento, all’infinito.

Sessantacinque minuti di poesia, metafisici e primordiali, estatici e profondi.

data di pubblicazione: 30/9/2017


Il nostro voto:

2 Commenti

  1. Più che a me, che ho avuto il piacere di assistere allo soettacolo, i complimenti vanno a Sidi Larbi ed a tutta la compagnia, per la profondità e la bellezza del messaggio, che a distanza di giorni ho ancora con me.

  2. purtroppo non sono riuscita a vedere questo spettacolo che, stando ai commenti di chi come Ryss ha avuto la fortuna di non perderselo, è stato impeccabile e attualissimo! complimenti Ryss

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