RASSEGNA IL TEATRO CHE DANZA – Impression d’Afrique di Michele di Stefano e Ossidiana di Fabrizio Favale

24 Giu 2016 | Accredito Teatro

(Teatro India – Roma, 20/28 Giugno 2016)

Dal 20 al 28 giugnoil Teatro India propone la rassegna di spettacoli Il teatro che danza vetrina della coreografia contemporanea e della creatività, delle nuove forme della performance di oggi e delle  tendenze del teatrodanza e del teatro fisico.

Primi due spettacoli in scena il 20 ed il 21 giugno Impression d’Afrique, composizione d’ensemble di Michele Di Stefano ed Ossidiana di Fabrizio Favale, con la sua compagnia Le Supplici.

Da una parte le Impression d’Afrique di MK proiettate nei colori, nei suoni e negli odori del continente nero e dall’altra Ossidiana, un’opera che parla di natura, di scontri energetici, di reazioni chimiche e di dinamismi spazio-temporali.

MK, realtà di punta nel panorama della danza contemporanea e del teatro danza in Italia, si occupa da sempre di performance e ricerca sonora. Il suo coreografo, Michele di Stefano, è una delle personalità più importanti della scena italiana nonchè vincitore del Leone d’argento alla Biennale di danza del 2014.

Impression d’Afrique si sviluppa con la dirompente ironia che caratterizza la celebre compagnia romana, sempre pronta a destrutturare i costrutti classici dei danzatori e della danza, ricorrendo in questo caso ad un ibrido stile afro-occidentale affrontato con coinvolgente energia. L’Africa prefigurata da Raymond Roussel nella stesura del suo romanzo Impression d’Afrique (1910) è un paesaggio irreale, che non ha altro scopo che quello di servire da sfondo ad una struttura sovrapposta, fatta di continue reazioni a catena di parole e movimenti, catturati da contesti differenti.

La performance, già presentata al museo etnografico Pigorini di Roma nel 2013, parte dall’Africa come  come terra d’origine a cui vengono associate culture e contaminazioni diverse, che portano ad un contesto più metropolitano e street-style. In questa cornice il mix di personaggi – una pattuglia di marines, una donna costretta al sacrificio, alcuni esperti di telepatia – danno vita ad un quadro volutamente stratificato e movimentato, dall’ampio respiro ritmico che cattura e coinvolge.

Ossidiana, è al contrario una performance che prende le mosse dall’osservazione di quei particolari fenomeni che si riscontrano in natura, dove le forme restano incompiute o originano altre forme. Siamo qui in contesto nordico, notturno e nebbioso. La natura e la materia rappresentano il punto di partenza della performance basata su dinamismi continui in un costante divenire di corpi nello spazio, quasi reazioni chimiche fra elementi diversi.

La struttura coreografica di Fabrizio Favale lascia fluire al suo interno numerosissimi avvenimenti prima che i precedenti siano conclusi, proprio come accade al vetro vulcanico di ossidiana, che si forma in seguito al rapido raffreddamento della lava e che, data la sua conformazione chimica, non diventerà mai un cristallo.

Ossidiana, lavoro originale e visionario, denso e aereo al tempo stesso, sarà rappresentato alla Biennale de la Danse de Lyon, che si terrà dal 14 al 20 settembre 2016.

data di pubblicazione:24/06/2016


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