PENSAVO FOSSE AMORE…INVECE ERA UN CALESSE di Massimo Troisi, 1991

Tommaso, perenne indeciso, e Cecilia, molto possessiva, sono due giovani fidanzati napoletani prossimi al matrimonio. Nonostante la cerimonia sia alle porte, proprio durante la scelta delle bomboniere Cecilia fa una scenata di gelosia su possibili avventure di Tommaso e subito dopo lo lascia. Passa del tempo e Cecilia si fidanza con Enea, uomo maturo, un po’ fanfarone, che le promette grandi cose. Tommaso viene a saperlo dagli amici, e fa di tutto per riconquistarla: dopo rocamboleschi tentativi, i due alla fine tornano insieme e riprendono ad organizzare il loro matrimonio. Tuttavia il giorno delle nozze è Tommaso a non presentarsi all’altare, inviandole una lettera per darle appuntamento in un bar, dove giunge anch’essa in abito nuziale. Uno dice “Viviamo insieme” quando vuol dire che le cose non vanno… Infatti poi quando peggiorano dice: “Perché non ci sposiamo?”… Che proprio cominciate che non ce la fate più: “Che facciamo un figlio?”. E quando alla fine vi odiate ma siete vecchi, dite “Che ci lasciamo proprio adesso che siamo vecchi?!”. È quello il percorso.

Pensavo fosse amore…invece era un calesse è una commedia sentimentale interpretata da una brava Francesca Neri e da un geniale Massimo Troisi che, 27 anni fa, fece un ritratto di coppia esilarante ma immensamente vero incentrando il focus del film sull’amore: in esso si disquisisce sul sentimento che lega due persone, facendo un’analisi dettagliata sull’ incomunicabilità della coppia e sulla difficoltà di costruire un rapporto stabile e duraturo tra un uomo e una donna, perché secondo il compianto Troisi “un uomo e donna non sono assolutamente fatti per il matrimonio”. Il risultato è un vero e proprio saggio intimista sui sentimenti in cui l’attore e regista napoletano si interroga sul perché l’amore si trasformi nel tempo in qualcosa d’altro. Nonostante il pubblico decretò il successo della pellicola e nonostante la colonna sonora affidata al suo grande amico Pino Daniele è ancora oggi un cult, il film non fu accolto bene dalla critica.

Vogliamo abbinare a questa pellicola una ricetta che sembra una cosa… ed invece è un’altra: i ventaglietti di pasta sfoglia o prussiane (in una nostra versione con cannella e frutta candita), che sono dei prodotti di pasticceria noti per essere napoletani ma in realtà… hanno origini francesi, conosciuti anche come palme o cuori.

INGREDIENTI: un rotolo di pasta sfoglia rettangolare – un cucchiaino di cannella in polvere – un cucchiaino di zucchero semolato – 2 cucchiai di zucchero di canna ed altro da parte – qualche scorzetta di arancia candita.

PROCEDIMENTO:   In una ciotolina mettere un cucchiaino di zucchero semolato e un di zucchero di canna, la cannella, le scorzette di arancia candita tagliate in piccoli pezzi, amalgamare bene il tutto e mettere da parte. Stendere la pasta sfoglia sul tavolo da lavoro (potete farla voi o comperarne una già confezionata al supermercato), spolverizzate con il rimanente zucchero di canna la superficie schiacciandolo leggermente con le mani o con un mattarello per farlo aderire alla pasta. Girare il rettangolo di sfoglia al contrario e spargervi sopra il composto di zucchero, cannella e canditi ottenuto in precedenza e schiacciare ugualmente con le mani per farlo aderire bene. Iniziare ad arrotolare entrambi i lati lunghi della pasta sfoglia verso il centro del rettangolo fino a che i due rotoli si incontreranno. Piegare di nuovo le due metà ottenute per sovrapporle. Tagliare ora il rotolo a fette di un cm. circa e passate ogni fettina su altro zucchero di canna che avrete messo in un piatto, facendolo aderire bene su entrambe i lati dei ventaglietti che poi disporrete mano a mano su una placca rivestita di carta da forno. A questo punto non resta che mettere la teglia nel forno già caldo a 190° per circa 15 minuti fino a che non avranno preso un bel colore ambrato. Sfornare e lasciare raffreddare prima di servirli.

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