PARENTI SERPENTI di Mario Monicelli, 1992

Parenti serpenti è una splendida commedia drammatica del grande Mario Monicelli. Ambientato a Sulmona durante le festività natalizie, il film descrive perfettamente un falso clima di festa tra i componenti di una numerosa famiglia che sono soliti riunirsi una volta l’anno, facendo finta di essere felici di rivedersi, e mette subito in evidenza quel sottile filo di invidia che esiste tra i fratelli e sorelle e rispettivi consorti, le maldicenze dette a mezza bocca, le falsità. L’ambiente poi si riscalda ulteriormente allorquando la notte di Natale gli anziani genitori (Paolo Panelli e Pia Velsi), di fronte alla tavola imbandita con ogni ben di Dio ed ingenuamente contenti di essere circondati dall’affetto dei figli (Marina Confalone, Monica Scattini, Eugenio Masciari e Alessandro Haber), nipoti, generi e nuora, comunicano che non se la sentono di vivere più da soli e che vorrebbero tanto andare a vivere con uno dei loro 4 figli. Iniziano le prime discussioni, che nei giorni a seguire sfociano in accesi litigi, sino ad arrivare ad un epilogo drammatico ed imprevedibile nella notte di capodanno. A questo film, decisamente imperdibile, vogliamo abbinare un tipico piatto abruzzese per il giorno di Natale: il brodo col cardone, conosciuto anche come zuppa di Natale con cardone e brodo di cappone.

INGREDIENTI (per 6-8 persone): 1.5 kg di cardone – 1 kg di carne possibilmente di cappone – 300 gr di carne macinata – pane raffermo – mollica di pane a dadi – quattro uova- una cipolla – un sedano – un po’ di indivia riccia – una carota – due foglioline di prezzemolo – una bottiglia di passata di
pomodoro – due cucchiai di parmigiano – sale q.b. – olio extra vergine di oliva

PROCEDIMENTO: Il cardo è una pianta, che viene pulita per bene, tagliata a cubetti e poi messa a lessare, per molto e molto tempo. A parte si fa il classico brodo di cappone, quando il cardo è cotto, si scola, e si versa nel brodo e si fa insaporire con quest’ultimo. Vengono aggiunte poi le polpettine di macinato, e la stracciatella con uovo e parmigiano, il pane fritto… una vera bomba calorica, ma davvero ottima. E’ una preparazione lunga, ed infatti si fa solo a Natale… per fortuna ora si trova in commercio il cardo già pulito e fatto a dadini. Questo piatto tradizionale si consuma il giorno di Natale: il brodo, come da tradizione, viene fatto con cappone e viene lasciato bollire per circa tre ore. Per accorciare i tempi di cottura, si può utilizzare la pentola a pressione, il risultato è garantito! Prendete la carne di cappone, lavatela, immergetela in due-tre litri di acqua fredda affinché ceda gradatamente i propri succhi durante la cottura. Aggiungete alla carne: una grossa cipolla sbucciata, una carota pulita, una costa di sedano con le sue foglie, alcuni cucchiai di passata di pomodoro, a vostro gusto, per dare colore al brodo. Le verdure vanno lessate a parte e lasciate intere. Salate, chiudete ermeticamente e lasciate bollire per un’ora e mezza circa, a fiamma bassa. Ultimata la cottura, il brodo va lasciato raffreddare, affinché il grasso in eccesso si rapprenda e possa essere sottratto con una schiumarola. La carne bollita può essere consumata nei giorni successivi. Nel brodo vengono tuffati: della polpettine di carne macinata e soffritta, le coste di cardone sbollentate e tagliate a pezzetti, la stracciatella cioè un battuto di 2 uova e parmigiano e dei pezzetti di mollica di pane fritto. Per le polpettine: prendete la carne macinata, conditela con un po’ di sale e prezzemolo, bagnatevi le mani e procedete fare della palline di composto, delle dimensioni di una nocciola. Soffriggetele in un cucchiaio di olio extravergine d’oliva e tenetele da parte. Il cardone va pulito scartandone le parti più dura, tagliato a cubetti e sbollentato. Lo scarto è molto, pulitelo coi guanti o vi resteranno le mani nere! Lo stesso vale per l’indivia che dovrà essere sbollentata e finemente tagliata. Il piatto finito è molto buono, la fatica sarà ripagata!

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