MORTI I CINEMA, VIVA IL CINEMA!

C’era una volta … tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana … un mondo i cui abitanti amavano il contatto sociale, condividevano emozioni e sensazioni psico-fisiche stando quanto più possibile insieme in gruppi e addirittura si riunivano spesso in sale buie, seduti vicini fra loro, a stretto contatto di gomito, per guardare attoniti, per ore, come in uno stato di trance collettivo … uno schermo luminoso! L’incipit questo di una storia distopica a firma di George Lucas che sarebbe potuta scorrere sugli schermi di una sala cinematografica fino a qualche mese fa; ora invece questa storia è realtà ed è non sugli schermi ma in sala, fra noi.

C’era una volta un mondo in cui i grandi Studios spendevano miliardi per realizzare, commercializzare e distribuire nei cinema di tutto il mondo i loro film. All’inizio c’era solo il cinema, poi ci fu la Tv, poi la prima rivoluzione dei film da noleggiare e portare a casa con le cassette VHS, poi con i DVD poi infine sul computer. Il cinema era ormai arrivato a casa! Poi ancora l’ultimo grande sconvolgimento: lo streaming on demand con le varie piattaforme on line. Si era così compiuto, così sembrava, il ciclo di trasformazione del modo con cui si fruivano e guardavano i film. Se il Futuro era senza dubbi lo Streaming, si prospettava comunque una fase lunga di convivenza agguerrita fra le due realtà: le sale e le piattaforme. I cinema avrebbero sempre offerto quel qualcosa di magico che era il condividere insieme certe esperienze ed inoltre anche tutte quelle opportunità che non si potevano cogliere a casa; grandi schermi, effetti sonori speciali, alta qualità visiva e fattori collaterali imponderabili come il sottile piacere di vedere subito un film e non dovere aspettare i previsti tre mesi dalla sua prima uscita in sala. Ma … Ma il Coronavirus ha avuto un impatto violento sul nostro stare insieme, ci toglie il contatto umano, impone distanze da amici, figli ed amori, ci impone guanti e mascherine. Pur non volendoci nascondere la drammaticità del momento e facendo ricorso all’ottimismo della volontà, il pensiero va già al Dopo, quando il peggio sarà passato o quasi, quando lentamente, con prudenza e non dichiarata paura dovremo e potremo riappropriarci di quel che era la nostra vita e riprendere le nostre abitudini sociali. Limitandoci strettamente al solo mondo del cinema, gli affezionati al rituale della sala buia e del grande schermo troveranno mai più il coraggio e la voglia di tornare in sala? E, nel caso, quali condizionamenti potranno accettare? Quanto diverso sarà andare al cinema e quale sarà la soglia di accettazione dei limiti imposti? Dopo il Coronavirus sarà tutto da ricostruire o da costruire ex novo?

Ogni grande catastrofe ha sempre inciso sulle interazioni umane ed ha generato nuovi modi di stare in contatto modificando radicalmente le culture sociali. Probabilmente la frequentazione delle sale cinematografiche, in assenza di un vaccino che ci immunizzi tutti, non tornerà più ai livelli “antevirus”! Non vedremo più il Cinema con gli stessi occhi. Come si può immaginare il Cinema senza la folla e la presenza fisica? Può essere senz’altro l’inizio accelerato di una “Nuova Era”, vedremo i film in casa con i nostri fidati amici piuttosto che fra sconosciuti, sceglieremo ciascuno di noi il proprio film on demand mentre le sale resteranno vuote. Del resto i giovani sono già su questo trend, sono svincolati dal luogo di fruizione e sono abituati ad avere i film “a portata di clic” e guardarseli quando, come e dove vogliono ed è probabile che anche gli spettatori più maturi, anche per i possibili condizionamenti economici, si porranno nella scia di questa tendenza ormai irreversibile. Ciò che fino a ieri appariva forse ineluttabile ma ancora molto lontano è invece ciò cui stiamo assistendo e che stiamo subendo partecipi passivi alla distruzione di un mondo quale era quello della vecchia e cara sala cinematografica ove lo spettatore si “rifugiava” per poter stare un paio d’ore a sognare e fantasticare lontano dai problemi che lo aspettavano a casa. Un divertimento immersivo totale, un’esperienza assoluta non certo replicabile a casa.

Dunque …”Morti i cinema, Viva il Cinema!”… La domanda quindi è: il Futuro PostPandemico inciderà come e quanto sul luogo di fruizione dei film e sul modo di vederli? Ricorderemo e rimpiangeremo l’esperienza ineguagliabile delle sale? O sarà solo un vezzo di pochi nostalgici che evocano antichi ricordi ed emozioni? Avremo superato il “punto di non ritorno”? oppure la natura sociale dell’essere umano tornerà a prevalere? E’ forse arrivato il momento di accendere un dibattito…

data di pubblicazione:08/04/2020

8 Commenti

  1. Ad integrazione di quanto già detto poc’anzi, aggiungerei che:
    i cambiamenti probabili, alla fin fine, rientrano nella logica stessa dei “Corsi e Ricorsi” di un Cinema in “Cambiamento Continuo” perché il Cinema, in quanto movimento, per definizione non può che essere espressione di come la Società vede se stessa nel suo evolversi o involversi. Indipendentemente dalle modalità o del luogo di fruizione. Quindi, a mio parere, di sicuro morti i cinema ma Immortale il Cinema!

  2. Ma quale riapertura dei cinema?
    Credo che occorra essere realisti con noi stessi, il Covid19 ha reso irreversibile ed ha accelerato una linea di tendenza già in essere presso una parte del pubblico. Difficoltà oggettive, paure e resistenze peseranno sui luoghi di fruizione di spettacoli collettivi: cinema, ma anche concerti, opera, teatro, mostre ecc. Per il cinema è facile prevedere l’affermazione irreversibile di film “pay per view” e piattaforme con i loro infiniti cataloghi.
    Quel che temo molto probabile sarà invece l’abbassamento della qualità dei prodotti che vedremo, perché, per quanto alto possa essere il livello produttivo, un film destinato ad una piattaforma avrà tecniche, tempi, recitazione e soggetti ben diversi da ciò che consentiva/imponeva il grande schermo. Sarà poi la sicura fine del piccolo cinema indipendente.

  3. Orrore, orrore e…sconforto! Sono le prime parole che mi vengono in mente se penso al futuro senza poter andare al cinema. L’idea della chiusura dei cinema mi fa tremare.
    Amo il rituale della selezione del film, della sala, degli amici con i quali andare al cinema…e con i quali andare poi a bere un calice di vino o una birra e comunicarci le sensazioni che il film ci ha dato.
    Già da parecchio tempo il cinema è in sofferenza e troppe sale sono state chiuse negli ultimi anni. Ogni annuncio di cinema che chiudeva le porte per me era come un pezzo della città che crollava, che si impoveriva fiaccandoci nell’anima…figuriamoci ora che tutte le sale sono chiuse!!! sarà dura che si possa tornare a concepire il cinema in sala. Anche se ci fosse il vaccino, fra un anno o quando sarà, ho la sensazione che questa situazione abbia instillato una tale paura in ognuno di noi che pochi avranno la voglia e il coraggio di ritornare, pur con le dovute precauzioni, alla fruizione del cinema “ante virus”.
    Il concetto ovviamente si estende alle librerie, ai teatri, alle mostre, etc
    Il mondo ha preso una brutta china e questo virus ne sta accelerando il processo.
    In questi giorni, obbligati a stare a casa, siamo stati letteralmente invasi da siti che propongono la fruizione della cultura virtuale ma francamente mi sento come ubriaca, stordita ed inappagata. Non posso accettare che questo sarà il futuro…
    Per questo voglio pensare che sarà ancora possibile tornare al cinema…. senza paura

  4. Non sono d’accordo con i pareri che sembrano suonare già le campane a morto per le sale cinema. Non è arrivato il tempo!
    Sono convinta e non per disperato ottimismo ma per profonda convinzione che riprenderemo nel breve/medio periodo la nostra Vita. Si modificheranno forse alcuni comportamenti ma non il piacere ed il gusto di andare al cinema. L’identificarsi, complice necessario il buio della sala, con quanto avviene sullo schermo è l’essenza stessa del Cinema e questo “piacere” è passato attraverso altre crisi collettive, guerre, paure, attentati, depressioni economiche ed anni di piombo ed è sempre riuscito a prevalere sui condizionamenti. Non è per me problema di nostalgia perchè non ho vissuto certi tempi,ma è una mera constatazione dei fatti reali. L’essenza stessa del Cinema è il viverlo in compagnia e in un transfert collettivo che può avvenire solo in una sala cinema davanti ad uno schermo. Un suo limite ma anche la sua forza!
    Se così non dovesse più essere allora sì che dovremmo piangere, ma piangere non la chiusura dei cinema ma la fine stessa del Cinema e la vittoria della Televisione e dei suoi succedanei come i tablet o gli altri consimili strumenti perchè i film girati per questi strumenti visivi non hanno nè potranno mai essere, nè avere i tempi e i modi dei film per il Cinema.

  5. Anche il tema suscitato da Jacolina e i primi interessanti commenti , come sempre quando si parla di un futuro più o meno vicino ma nebuloso, rischia, inevitabilmente, di dire tutto e il suo contrario. Anche prima della forzata chiusura, si parlava di cinema in crisi, come si parla di quella del libro scritto o dei giornali o dei supporti musicali, ascrivendola rispettivamente all’avvento della visione su schermi privati o per i libri agli E book o per la fruizione musicale a Spotify e affini . In particolare, il cinema già da anni si andava trasformando, spesso evolvendo, nella serialità TV/ Streaming etc. impegnando ingenti risorse economiche e intellettuali e tecniche. Ma, se tutto ciò è vero e la qualità di alcune serie non possono che testimoniare l’alta qualità raggiunta ( Penso a caso a ,Downton Abbey, Boardwalk Empire, la Casa di Carta o Berlin Babylon),questo non credo che mai potrà sostituire pienamente la profonda emozione del film in una sala buia come quello del sottile fruscio di una pagina di un libro fra le nostre dita. Qualcuno mi darà dell'”antico”, titolo del quale mi fregio con onore, ma credo ( non do consigli so sbagliare da solo!) che Cinema, rigorosamente con la Maiuscola e Libri stampati non vedranno la fine in questo secolo…poi chissà!

  6. Il tema è molto coinvolgente e penso di poter dire anche la mia opinione. Non si andrà più nelle sale cinematografiche. Ebbene dove è il vero problema? a parte ovviamente la solidarietà ai lavoratori del settore.
    Il luogo ove venivano proiettati i film ha già subito tanti cambiamenti in oltre 100 anni di storia, ogni volta è stato un trauma per quella parte di spettatori che non sapeva adattarsi al nuovo che avanza. Così sarà anche questa volta. Non è certo il luogo dove si vede un film o come lo si vede che conta, ma, piuttosto il coinvolgimento personale ed emotivo profondo che il film può e riesce a generare. Se questa magia si ha anche stando in poltrona o sdraiati per terra in casa vorrà dire che il Cinema continuerà a vivere, a prosperare ed a farci sognare egualmente. Le sale cinematografiche andranno a far parte dei ricordi di un’epoca passata così come hanno già fatto tante altre realtà, INDIPENDENTEMENTE DAL VIRUS.

  7. Ritengo questo articolo molto interessante e stimolante per aprire un dibattito su di un argomento che, facendo le dovute considerazioni,in un momento EPICO per l’umanità che sta cercando di sopravvivere,pone,comunque,dei quesiti che riguardano la cultura in generale, ed in particolare il cinema.
    Rispondere è improbabile perchè,anche volendo attivare,con il massimo sforzo,l’immaginazione,nessuno sa che mondo dovremo reinventare.
    Ce la metteremo tutta!!!!
    La vita,la cultura, quindi anche il cinema,prima o poi,in qualche modo,rinascerà,e,come dopo il Medioevo abbiamo avuto il Rinascimento,TUTTO SARA’
    DA REINVENTARE.
    FORZA E CORAGGIO.

  8. Colgo l’occasione fornita dalla bella riflessione fatta da Jacolina per Accreditati per dire le mie sensazioni in merito.
    Inutile farsi illusioni: i cinema sono morti!
    Se è vero, come era vero, che i cinema sopravvivevano a se stessi cercando di contenere le “perdite” degli spettatori giovani e di “mantenere” quelli maturi, dopo lo shock del Covid difficilmente potranno riprendersi. Quella che era una lotta si trasformerà in una veloce agonia! Basta riflettere che se si riaprirà fra qualche mese,l’apertura coinciderà con la Stagione Estiva che già da sempre, da noi ha significato affluenza spettatori vicina a Zero; sulla Ripartenza Autunnale poi, in assenza di un vaccino, incomberà di sicuro la paura di una nuova ondata stagionale del Virus e le limitazioni del distanziamento sociale. Non riesco purtroppo a vedere i motivi per cui i giovani debbano decidere di tornare nelle sale proprio ora, nè tantomeno ragioni per cui gli “appassionati” proprio quelli più maturi e più a rischio, debbano confrontarsi con il pericolo stando in sala distanziati un posto sì e due no, con guanti e mascherina. Un assurdo, surreale e antitetico con il concetto ed il senso di “andare e stare al cinema”. Prima ne prendiamo atto e meglio sarà: i cinema sono morti!
    Se invece verrà trovato il vaccino… beh quella allora è tutta un’altra storia.

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