L’UOMO SUL TRENO di Jaume Collet-Serra, 2018

Con questo film siamo ormai arrivati alla quarta collaborazione fra il giovane regista spagnolo J. C. Serra, ormai re dei B Movie Hollywoodiani, ed il suo attore feticcio Liam Neeson (sono per lui lontani i bei tempi di Mission, Schindler List Michael Collins). Il poliedrico attore è il solito buon padre di famiglia che, pur volendo vivere una vita di persona normale, è sempre un “ex qualcosa” (ex agente segreto, ex detective, ex poliziotto …), un passato che lo perseguita oppure lo aiuta, allorché si trova risucchiato in oscure vicende.

 Questa volta è un manager assicurativo, uno dei tanti pendolari giornalieri sui treni fra New York e le belle villette in periferia. È stato appena dimissionato, e torna a casa angustiato dalle conseguenti difficoltà economiche che vede ora piombare sulla sua famiglia. In questo stato d’animo viene avvicinato in treno da una affascinante sconosciuta (Vera Formiga) che gli offre una cifra enorme purché riesca ad identificare un passeggero misterioso che si trova anche lui sul treno. L’uomo viene così preso subito in un terribile ingranaggio che diviene presto questione di vita o di morte per tutti.

Da Taken 1, 2 e in poi Liam Neeson fa ormai solo… Liam Neeson. Anche lui è divenuto un “genere di se stesso” ed un sottogenere degli action movie/ thriller. Nulla di nuovo sotto i cieli del cinema anglosassone di serie B o B1, a partire addirittura, dai tempi dei western di Randolph Scott per finire oggi ai film di Jason Statham o Nicola Cage, tanto per citarne alcuni.

Comunque sia, per gli appassionati del genere il problema non si pone affatto. Film come L’uomo sul Treno sono prodotti d’azione e suspense più o meno dignitosi, che non vanno visti dal punto di vista della logicità della storia o della veridicità delle azioni, ma vanno goduti solo per il susseguirsi di scontri fisici, di tensione, inseguimenti adrenalinici: ieri per le vie di Parigi o sui tetti di Istanbul o nel chiuso di un aereo in volo, oggi in una lotta all’interno di un treno in corsa. Sono, oseremmo dire, i “western di oggigiorno” in cui, comunque sia, i buoni trionfano sempre sui cattivi.

Il regista J. C. Serra si conferma abile realizzatore di film commerciali basati su una sceneggiatura tutta azione e tensione, bravo nel suo ambito, ed abilissimo nel creare azioni in uno spazio confinato e ristretto. Infine, il nostro Liam, nonostante i suoi prossimi 66 anni, continua a dar sfoggio di capacità atletiche e, lo ribadiamo, è perfetto nel ruolo di se stesso, e non ha ormai più rivali nell’interpretare il suo solito personaggio: il buon americano tranquillo che, se costretto, è capace di passare dal ruolo di vittima a quello di combattente, sfoderando forza, coraggio e determinazione. Sempre “the same old story”.

data di pubblicazione: 16/2/2018


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