L’AMORE SECONDO ISABELLE di Claire Denis, 2018

Isabelle (Juliette Binoche) è una splendida cinquantenne, parigina, artista e madre divorziata di una adolescente. E’ una donna dalla personalità complessa, romantica, fragile e forte. Una donna che ha passata l’epoca delle illusioni amorose ma non si rassegna, e cerca ancora l’Amore, l’anima gemella, l’uomo giusto. Quanto è difficile amare veramente!

 

La settantenne regista e sceneggiatrice francese C. Denis è conosciuta ed apprezzata fin dal suo primo esordio nel 1988 per il suo cinema fortemente rigoroso ed impegnato, centrato tutto sullo studio della condizione umana e sulle problematiche interculturali. Con L’Amore secondo Isabelle (Un beau soleil intérieur) già presentato a Cannes 2017 e visto, in anteprima italiana, in occasione dell’VIII Festival del Cinema Francese tenutosi a Roma ad inizio mese, la regista si concede invece, di affrontare il tema delle relazioni uomo-donna, dei rapporti di forza sentimentali fra individui ed anche il discorso sul concetto dell’Amore Deluso, agendo, insolitamente per lei, con un film tutto virato sul registro dei toni di una commedia dolce-amara. Pur senza omettere di delineare una graffiante satira sociale di una certa borghesia intellettuale parigina, la cineasta ci disegna in effetti, un magnifico e luminoso ritratto di una donna matura ancora aperta all’Amore, e, nel contempo, tramite le sue vicissitudini affettive ed i suoi sentimenti, ci delinea, anche e soprattutto, un mosaico di ritratti maschili al vetriolo (seduttori, ipocriti, egoisti …) che ruotano tutti, come piccoli satelliti, attorno alla luce ardente della solarità interiore di Isabelle. L’Amore secondo Isabelle è un film pensato, scritto e diretto da donne, ma non è un film solo al femminile, al contrario è un film sui sentimenti amorosi in generale, sul bisogno d’Amore, sulla seduzione, sul potere manipolatorio delle parole, dei sottintesi e dei silenzi, il tutto all’interno di un gioco in cui si può essere, indifferentemente uomini o donne, sia attori, sia vittime, sia eterni sognatori.

Al centro del film, costantemente presente in ogni scena, punto focale della cinepresa, dei suoi amanti e dello sguardo degli spettatori è la magnifica e bella J. Binoche. L’attrice sostiene letteralmente il film regalandoci una performance eccezionale con continui cambi di registri recitativi. Attorno a lei ruota la crema degli attori francesi, e, in un significativo cameo finale, emerge anche un monumentale G. Depardieu. La Denis dirige con mestiere e seduce per il ritmo del montaggio e per la maniera di filmare con una cinepresa che sembra quasi accompagnare i movimenti degli attori come in un ballo. Primi piani, campi e contro campi sembrano voler sottolineare, di volta in volta, la forza dei diversi personaggi. Il tono generale del film è reso leggero da una sceneggiatura ben scritta e da dialoghi ironici, pungenti e scoppiettanti. A tratti però, quasi per effetto di improvvisi corti circuiti, il film ha delle cadute di tono, perde di sobrietà, diviene ripetitivo, troppo verboso e frammentato a livello di banali clichés. Ciò non di meno, pur con questa alternanza fra tanti pregi e qualche difetto, L’Amore secondo Isabelle resta un buon film d’autore, supportato da una grande interpretazione della Binoche, una pungente commedia ironica, romantica, malinconica ed anche solare sui capricci dell’Amore e sulle difficoltà di cercare l’Amore e di amare veramente.

data di pubblicazione:22/04/2018


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1 commento

  1. non posso dire che il film mi abbia convinto del tutto, troppi momenti di stanca e qualche dialogo francamente banalotto. La regia è al femminile e si vede, ma la recitazione della Binoche, qui ai massimi livelli espressivi, vale il biglietto. Una considerazione di fondo riguarda tutta questa tornata di film francesi: non mi sembra che il cinema transalpino goda di una buona stagione!

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