LA RANE di Aristofane, regia di Giorgio Barberio Corsetti

28 Nov 2018 | Accredito Teatro

(Teatro Eliseo – Roma, 27 novembre/9 dicembre 2018)

Aristofane in salsa music hall. Profondamente contaminato e straniante. Un esperimento riuscito a metà con I frombolieri Ficarra e Picone lanciati in un ambito più impegnato.

 

Two men show? Questo ma non solo. Difficile oggi per i costi di produzione del teatro contemporaneo mandare in scena venti attori, sia pure supportati da una scenografia esaurientemente plebea. Puoi condurre l’operazione se hai la fortuna di gestire due attori famosi come comici che tentano il salto di qualità di un pubblico embedded.  Particolarmente nella prima all’Eliseo si respira aria di casa con il classico contorno di Vip buoni per tutte le occasioni e soprattutto quando c’è l’occasione di un invito da Barbareschi. La miscela della comicità greca, riattualizzata ai giorni nostri (con chiare icone di contemporaneità, come i bagagli del servo), condita da un coro molto moderno, ha un effetto straniante. La discesa all’inferno del duo (Ficarra e Picone in cerca di benessere e di buona accoglienza si scambiano ripetutamente i ruoli) culmina in una sorta di processo collettivo paragonabile a un talk show televisivo, una sfida tragica tra Eschilo ed Euripide. Non è un giallo rivelare chi vinca ma più del verdetto finale contano i contenuti. Che dimostrano come anche tante centinaia di anni fa fosse difficile condurre in porto un progetto di reale democrazia. Allo spettatore il compito di riattualizzare i messaggi in scena, per la verità mai troppo scoperti. Non si può evidentemente parlare di rispetto del testo in un’operazione che vuole sfrondare gli anacronismi e che si picca di numerosi contributi musicali. Sulla carta il copione poteva risultare indigesto ma nell’operazione di manipolazione Barberio Corsetti non ha rinunciato a picchi di eccentricità. Ficarra nel rispetto dei personaggi prevale su Picone che però ha un paio di brevi lampi interpretativi. Il duo è sorretto da un cast all’altezza soprattutto per ballo e canto. Il Dioniso che scende nel regno dei morti è un personaggio incredibilmente vivo e le ansietà di oggi vengono modulate dai lirismi che abbondano in un esperimento decisamente coraggioso. Siamo curiosi di immaginare cosa sarà d’ora in poi il futuro teatrale di Ficarra &Picone che sottolineavano ironicamente l’apprezzamento di un pubblico che ha scelto di disertare la visione di Roma-Real Madrid.

data di pubblicazione:28/11/2018


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