IL GIARDINO DI LIMONI di Eran Riklis, 2008

Salma Zidane, quarantenne vedova palestinese, conduce in solitudine la sua modesta vita in un villaggio della Cisgiordania, continuando ad abitare nella vecchia casa paterna, lontana dai figli oramai adulti, in compagnia di “assolati” ricordi di un’infanzia felice, quando correva attraverso il giardino di limoni prospiciente la sua abitazione, piantati anni addietro dal padre e i cui frutti rappresentano ancora oggi il suo unico sostentamento. Ma un giorno, nella villa confinante, si “insedia” come nuovo vicino il Ministro della Difesa israeliano Navon che, assieme alla moglie Mira ed a un notevole gruppo di guardie del corpo, squarcia d’improvviso il tranquillo isolamento di Salma. Gli alberi di limoni, con le loro alte e rigogliose fronde, vengono considerati dai servizi di difesa dello Stato di Israele un ottimo nascondiglio per possibili attacchi terroristici, considerata anche la posizione di confine sulla quale insiste tutto l’appezzamento di terreno.

Salma, per difendersi dalla decisione delle autorità israeliane di sradicare la sua limonaia per ragioni di sicurezza, inizierà una lunga battaglia legale che le cambierà la vita, causandole grande sofferenza.

A questo semplice e meraviglioso lungometraggio, abbiamo pensato di abbinare ad una ricetta povera ma gustosa, che ha alla base uno splendido aroma di limoni: le polpette con patate e buccia di limone.

INGREDIENTI: 1/ 2 KG di macinato di vitella. – ½ bicchiere di vino bianco secco – 1 patata media lessata, sbucciata e schiacciata allo schiacciapatate – buccia grattugiata di un limone – 1 uovo grande o due piccole – 3 cucchiai da tavola di parmigiano grattugiato – sale e pepe q.b. – 1 cucchiaio da tavola raso di pan grattato – brodo vegetale.

PROCEDIMENTO: Lessare una patata di dimensioni medie, sbucciarla e schiacciarla allo schiacciapatate; farla freddare. Quindi lavorare in una coppa la carne macinata con la patata, aggiungere uovo, parmigiano, buccia del limone, sale e pepe (il pepe può essere sostituito con noce moscata); se lavorando l’impasto, la sua consistenza non raggiunge una certa elasticità e rimane troppo molle ed umido, aggiungere un cucchiaio di pan grattato. Fate quindi delle polpette e mettetele in una padella con laterali alti con sufficiente olio, non per friggerle ma per soffriggerle. Appena saranno ben dorate da un lato, girarle con una paletta piatta di silicone e farle rosolare bene dall’altro lato (fate attenzione a questo passaggio perché le polpette sono molto delicate e potrebbero rompersi); versare il bicchiere di vino bianco e, quando sarà evaporato, aggiungere un bel bicchiere di brodo vegetale bollente; abbassate quindi la fiamma e fate cuocere a fuoco basso. Le polpette devono risultare rosolate fuori e morbide dentro.

Se piacciono i sapori agro dolci, aggiungere al momento di versare il vino bianco, anche una manciatina di uvetta di Corinto (piccola e scura) e una di pinoli.

 

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