FUORIGIOCO di John Donnelly con Edoardo Purgatori, Miguel Gobbo Diaz, Giorgia Salari, Gianluca Macri, regia di Maurizio Mario Pepe

6 Feb 2019 | Accredito Teatro

(Teatro Piccolo Eliseo – Roma, 31 gennaio/17 febbraio 2019)

Il fosco interno della vita di un calciatore che somiglia molto a Cristiano Ronaldo. Difatti si chiama Cristian. Per tutti quelli che diventano Totti (ma anche non lo diventano).

 

Il calcio fuori dal rettangolo di gioco. Con tanti, forse troppo elementi. Quello che i tifosi non vedono: superomismo, omosessualità, egolatria, razzismo uomo contro uomo in senso hobbesiano ovvero il mio successo è la tua rovina. Ritratto del football in un interno con scene ripetute di nudo, di amplessi, di linguaggio scurrile. Uno spettacolo forte, ai limiti dell’hard rigorosamente vietato ai minori di diciotto anni. Con interpreti che oltre a recitare si cimentano in una prova muscolare in cui si dimostrano artisti del salto alla corda, maghi delle flessioni. E sanno anche palleggiare bene il pallone. La vita del calciatore in tre scene. Nella prima due under si misurano con il futuro in una partita in cui uno solo uno dei due prevarrà. Nella seconda il più cinico è arrivista si misura con il prezzo del successo nell’incontro ravvicinato con una ballerina escort incaricata di filmarne le debolezze a scopo pubblicitario. Ma è stata proprio lui (si scoprirà) a commissionarle la ripresa. Nella terza i due amici di un tempo si rivedono. Il primo ha incassato milioni, ha girato il mondo; è ricco, famoso e viziato; il secondo ha ripiegato su un lavoro ordinario, deluso dall’impatto con il football. Ma c’è un’attrazione ambigua che li lega e in una serata di follie e di eccessi a base di sostanze psicoattive coinvolgeranno nella pseudo-orgia un ignaro quanto poi disponibile inserviente. La conclusione è tutt’altro che rassicurante. Alla fine le luci si spengono (e il sipario cala) sul protagonista che vuole essere un vincente ma che invece rappresenta la frustrazione del fine carriera e dell’isolamento a cui lo ha condannato il successo e l’illimitata e finta possibilità di potere attribuitagli dal denaro. Titolo originale The Pass: il denaro non regala sempre felicità anche se su Instagram hai collezionato trenta milioni di like. Il testo teatrale ha avuto anche una versione cinematografica.

data di pubblicazione:06/02/2019


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