CONTRO ROMA di Giovanni Papini – editore Elliot, ristampa 2020

Un testo di 107 anni fa può apparire singolarmente profetico sullo stato di conservazione e gestione di una capitale a cui il tempo non ha offerto miglioramenti rispetto alla visione d’antan di questo noto polemista. Trattasi di pamphlet nella forma delle provocatorie stroncature di uno scrittore sulfureo, in questo caso prefato dal più pacato Raffaele La Capria. L’aspetto anche editoriale più divertente del libro è che il puntuale report del discorso pronunciato nel 1913 al Teatro Costanzi di Roma (oggi Teatro Argentina) fu subissato di fischi e costellato di interruzioni. E tutti gli improperi degli astanti sono fedelmente riportati, mostrando anche il coraggio dell’oratore che sfida la platea con accenti sanguigni e una implicita forte derisione del valore della capitale. Verrebbe di riesumare l’antico detto: “Capitale corrotta, nazione infetta”, slogan figlio della cultura de Il Mondo. Qui siamo alla vigilia della partecipazione alla prima guerra mondiale e il Paese è in subbuglio, assolutamente non pronto per un evento del genere. Persino Mussolini era a quel tempo un “non interventista”. Papini vuole sinceramente far arrabbiare l’uditorio con un discorso – invettiva che ha il precipuo scopo di scatenare la polemica. Papini interpreta e giudica una Roma decadente e passatista, sentina di vizi e malvagità. Allo sfogo pubblico è abbinata un’intemerata su Benedetto Croce, giudicato troppo condizionante per la cultura dell’epoca nei tanti (troppi?) ruoli giocati: storico, filosofo, letterato, opinionista ante litteram. Come si legge Papini vuole togliersi di dosso sagome ingombranti: rispettivamente la città più rappresentativa del Paese e l’ideologo che sta formando una generazione. Definisce Roma “brigantesca e saccheggiatrice”, la descrive come una città povera d’ingegno e di capacità artistiche chiedendosi in effetti quale pittore e/o scultore di pregio abbia mai avuto la città eterna. Papini è un dinamitardo e le sue accuse non sparano a salve. Riveduti e corretti (traffico, decoro, corruzione, degenerazione della burocrazia) i problemi della capitale non sembrano poi enormemente cambiati.

data di pubblicazione:12/05/2020

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