BIANCO, ROSSO E VERDONE di Carlo Verdone, 1981

Bianco, rosso e Verdone, film prodotto dal grande Sergio Leone, è una delle pellicole “storiche” e tra le più rappresentative del comico e regista romano perché, al pari di Un sacco bello, Borotalco, Troppo Forte e Viaggi di Nozze, ritrae tre dei suoi personaggi più conosciuti, tutti in viaggio verso Roma per raggiungere il seggio elettorale. Il primo è Furio, uomo insopportabile che martorizza la povera moglie Magda, diventato oramai sinonimo, nel linguaggio comune, di persona logorroica e pedante; poi c’è Mimmo, ragazzo giovane ed ingenuo, che ancora oggi viene ricordato per il frasario utilizzato nelle scene con la nonna, donna energica e che conosce bene come gira il mondo interpretata da Elena Fabrizi, meglio conosciuta come la Sora Lella, ristoratrice prestata al cinema nonché sorella del grande Aldo Fabrizi; infine c’è Pasquale, giovane emigrante italiano in Germania, un uomo rimasto bambino, goffo e sciatto, emblema tipico del “tamarro del sud” che indossa inspiegabilmente la t-shirt sollevata sino a metà del suo stomaco prominente, che non parla mai durante tutto il film ma che, approdato al seggio elettorale dopo aver subito una serie continua di furti e vessazioni, si sfoga nel suo incomprensibile dialetto d’origine, con un fiume di parole che inondano i titoli di coda.

A questa pellicola, divertente e da rivedere sempre con grande piacere, dedichiamo una ricetta che celebra la romanità, pur avendo un’origine campana: la mozzarella in carrozza.

INGREDIENTI: 1 confezione di pancarrè – ½ lt di latte intero – 3 uova – 200 gr. di pan grattato – 2 etti di farina – 1 fior di latte a fette – ½ etto di parmigiano grattugiato- sale e pepe q.b.- olio di mais o arachidi per friggere.

PROCEDIMENTO: Preparare prima tutti gli ingredienti sul tavolo da lavoro: mettere in un piatto piano la farina, in un altro il pan grattato, in una ciotola il latte ed in un’altra ciotola le uova sbattute regolate di sale e pepe nero. Prendere due fette di pancarrè, passarle prima nella farina, poi nell’uovo e metterci nell’interno una fetta o due di fiordilatte e un po’ di parmigiano (la vera ricetta romana vorrebbe anche un filetto di acciuga sminuzzato, che rende tutto più gustoso, mentre nella ricetta campana l’acciuga ed il fior di latte lasciano il passo alla mozzarella di bufala); richiudere le due fette con il ripieno ed “incollare” bene i lati esterni facendo pressione con le dita; assicuratevi che l’esterno del “panino” così ottenuto sia ben inzuppato di uovo anche sui laterali; passate quindi le due fatte di pancarrè ripiene nel pan grattato, avendo cura che ne siano ricoperte anche sui lati. Procedete così per tutte le fette di pancarrè (se si vuole ottenere delle porzioni più piccole, tagliare ogni fetta di pancarrè a triangolo e fare quindi la mozzarella in carrozza invece che quadrata, triangolare).

Friggere in abbondante e caldo olio di arachidi o di mais. Se si gradisce, salare in superficie la mozzarella in carrozza solo dopo averla fritta ed asciugata bene con carta assorbente.

Servire in un piatto da portata ricoperto di carta paglia.

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